Riceviamo e pubblichiamo:
L’Amministrazione comunale di Gioia Tauro accoglie con favore l’approvazione unanime in Consiglio regionale del DDL per l’istituzione della Zona Economica Speciale nell’area del porto: uno strumento che, come più volte ribadito in passato, riteniamo di fondamentale importanza per avviare un rapido percorso di crescita e sviluppo economico non solo del comprensorio ma dellintero Mezzogiorno d’Italia.
La speranza è che questo nuovo provvedimento adeguato alle attuali normative comunitarie non resti lettera morta di fronte al governo centrale, così come avvenuto per la precedente proposta di legge. Non cè più tempo da perdere: la nascita della ZES è l’unico modo per sfruttare finalmente le enormi potenzialità ancora inespresse di una struttura in grado di costituire un vero volano di occupazione ma fino ad oggi relegata alla sola attività di transhipment e fronteggiare la concorrenza sempre più agguerrita dei terminal nordafricani.
Ricordiamo altresì al premier Renzi la promessa fatta alla vigilia del trasbordo delle armi chimiche siriane, effettuato brillantemente dai nostri portuali tra le banchine dello scalo, secondo la quale la creazione di un’area defiscalizzata doveva rappresentare il giusto riconoscimento per aver ospitato un’operazione di pace mondiale talmente rilevante quanto pericolosa.
Alla luce del lavoro svolto e dell’attenzione riposta su Gioia Tauro, al di là delle appartenenze politiche, rivolgiamo il nostro apprezzamento al governo regionale esprimendo soddisfazione per il percorso intrapreso dal presidente Mario Oliverio, grazie anche al prezioso contributo dell’assessore al Sistema Gioia Tauro, Logistica e Portuale, Francesco Russo e della II Commissione presieduta dall’onorevole Giuseppe Aieta.
Presto mi farò promotore di un Tavolo Tecnico da tenersi in città tra gli attori istituzionali principali: Governo, Regione, Provincia e Autorità Portuale per discutere sia di ZES che del Piano regolatore portuale e della Zona industriale proponendo la creazione di incubatori d’impresa nei capannoni abbandonati.
Il Sindaco
(Dr. Giuseppe Pedà)