Antonino Pesce, indagato nell’inchiesta Vulcano (leggi articolo), ha risposto alle domande del gip di Palmi.
Il pregiudicato di Rosarno è stato arrestato, dopo un anno di latitanza, nel quartiere Marina di Gioia Tauro nella notte tra sabato e domenica scorsa. Pesce, secondo quanto quanto appreso nella giornata di ieri, avrebbe deciso di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi Paolo Ramondino, che ha interrogato l’indagato per rogatoria, affiancato dai suoi avvocati Naso e Minniti. Pesce si è detto estraneo alle accuse che gli muove la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione Vulcano.
Il 34enne si era sottratto dl fermo dell’operazione Vulcano emesso della procura distrettuale di Reggio Calabria il 12 luglio dello scorso anno. La sua latitanza è durato circa un anno. Pesce si trovava a Gioia Tauro per incontrare la sua compagna e i suoi due figli, in una villetta del quartiere Marina, ma i carabinieri della compagnia della città del porto, guidati dal tenente Gabriele Lombardo, e gli uomini della stazione, seguendo la donna sono riusciti a arrivare fino al latitante.
Il 34enne, alla vista dei militari, si è disfatto della pistola che aveva con sé che è stata ritrovata poco dopo.
Al momento del blitz nella villetta del popolare quartiere Marina di Gioia Tauro, i militari dell’Arma hanno trovato, oltre il proprietario della casa Tonino Belcastro arrestato per favoreggiamento, sia la donna che i due bambini con i quali si doveva incontrare.
Pesce, dopo l’arresto del cugino Marcello, era considerato il reggente del potente clan di Rosarno.
L’operazione dell’antimafia, denominata “Vulcano” aveva stroncato un’organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina proveniente dal Sudamerica. E Antonino Pesce è accusato in quell’inchiesta di essere il capo promotore dell’organizzazione criminale e, nello specifico, di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, porto e detenzione di arma.
Reati aggravati dalle modalità mafiose. Accuse che ha contestato ieri nell’interrogatorio di garanzia.