Antonio Galati vive a Londra. E’ uno dei tanti italiani che ha deciso di vivere in Gran Bretagna perché è un Paese che offre diverse possibilità di lavoro e di crescita, e soprattutto è un Paese in cui la meritocrazia ha il giusto pesa.
Ha lasciato Palmi diversi anni fa e dopo la laurea in Management conseguita in un ateneo italiano, si è trasferito nella capitale britannica. A Londra, dove Antonio vive, i britannici si sono espressi in prevalenza per il remain. Lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha detto.
Ha vinto il leave al referendum, consegnando di fatto una Gran Bretagna spaccata e confusa. Nella regione in cui vivi quale risultato ha prevalso?
Ha prevalso il remain con ben 86955 voti, ovvero il 69.9% dei votanti.
Sei uno degli oltre 600 000 italiani che vivono in Gran Bretagna, temi davvero che se il Parlamento britannico dovesse rispettare l’esito del referendum, la tua vita in Gran Bretagna cambierà, e se sì come?
Sicuramente, dal punto di vista legislativo, qualora il Parlamento britannico decidesse di rendere esecutivo il voto del referendum, ci saranno sostanziali modifiche all’attuale normativa vigente in materia di permessi di soggiorno (più precisamente con riferimento al cosiddetto Right to work in UK). Di conseguenza, la nostra permanenza in Gran Bretagna sarà soggetta a requisiti più severi.
I sostenitori del leave hanno puntato molto sull’occupazione nella loro campagna in favore della Brexit; pensi ci sia davvero il rischio di un delocalizzazione del lavoro, con l’uscita dall’UE?
Personalmente credo che il ridimensionamento degli scambi commerciali e degli investimenti, derivanti dalle rinegoziazioni tra Gran Bretagna e Unione Europea, porteranno ad un incremento della disoccupazione e la ricerca di nuove mete lavorative.
Per quale motivo hai scelto la Gran Bretagna come Paese in cui vivere?
Dopo aver conseguito la Laura in Management in Italia volevo proseguire la mia formazione culturale e professionale in un paese con una forte propensione alla meritocrazia. La Gran Bretagna è una nazione che offre molte opportunità’ sia economiche sia culturali.
Secondo te chi ha perso, la Gran Bretagna o l’Unione Europea?
Credo che sia ancora presto per valutare gli effetti di questo referendum. Sicuramente, abbiamo un po’ perso tutti. Tuttavia, credo fermamente che la Gran Bretagna voglia affiancare ai vantaggi di un controllo dell’immigrazione quelli derivanti delle agevolate negoziazioni con l’ UE.
Se avessi potuto votare, cosa avresti scelto e perché?
Da immigrato, avrei sicuramente votato remain.