HomeCulturaVilla Pietrosa torna al Comune. Militano: «Stava tornando a vivere»

Villa Pietrosa torna al Comune. Militano: «Stava tornando a vivere»

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«Avrei tanto voluto, stamattina alle dieci, consegnare le chiavi della Pietrosa ad un’altra associazione di volontariato culturale, che fosse impegnata a continuare il recupero dei valori e della memoria del complesso. Magari ad uno dei tanti Club con cui abbiamo magnificamente collaborato realizzando per la Città ed i cittadini straordinari eventi. Le ho dovuto riconsegnare invece ai funzionari comunali, alla presenza in loco dell’Assessore alla cultura, intimamente soddisfatto, per come il suo premuroso impegno alla supervisione dimostrava».

È lo sfogo di Rocco Militano, palmese, presidente dell’Associazione “Amici Casa Repaci” e referente del “Club per l’Unesco”, associazioni che da anni gestiscono – a seguito di delibera del consiglio comunale – Villa Pietrosa, la casa appartenuta a Leonida Repaci, scrittore palmese, amante di questa città. 

Il bene rientra tra il patrimonio del Comune di Palmi a cui Repaci lo ha lasciato perché venisse utilizzato per promuovere la cultura, ma fino ad oggi non si è fatto molto. Negli ultimi anni, però, l’impegno di Militano e la collaborazione di altre associazioni, ha creato un certo fermento culturale, soprattutto nei mesi estivi.

Ma l’impegno di Militano sembra essere giunto a termine, e a darne notizia è proprio Rocco Militano.

«Dopo due anni di inerzia infatti, e dopo un anno esatto dall’impossibile avviso pubblico per la gestione del complesso, il Comune ha ritenuto non ammissibili alla valutazione gli unici due progetti di rilancio della Villa presentati uno dall’associazione “Amici Casa Repaci”, in partenariato con il Club per l’UNESCO, e con l’associazione “Amici di Ermelinda Oliva” e l’altro dalla Pro Loco con altri partner», scrive Militano.

Torna dunque alla gestione comunale la villa, con sommo dispiacere di Militano e di quanti, in questi anni, si sono spesi per provare a dare vita ad uno dei luoghi simbolo della città di Palmi, appartenuto al più noto degli scrittori palmesi.

«Il primo piano della Villa è tornato pertanto ai suoi mobili d’ufficio – prosegue Militano – Al tavolo direzionale in acciaio e cristallo a 12 poltrone, alle sue nude pareti spoglie delle antiche immagini della storia del luogo intrecciata con i fatti di vita e di morte di Leonida e Albertina Repaci, compresa la cerimonia di donazione della Villa e la posa della prima pietra della Casa della Cultura. Spoglie anche quelle cinque stanze, dei pannelli e dei roller della mostra “Geografia dell‘anima- La Calabria di Leonida Repaci “ inaugurata ad aprile 2013 dall’assessore regionale alla Cultura Caligiuri che tanti visitatori hanno poi, per quattro anni, ammirato e apprezzato», l’amaro commento di Rocco Militano.

Ma lil timore di Militano va ben oltre la gestione della Villa, perché a destare preoccupazione è anche la condizione in cui si trova il parco, «depredato, offeso e invaso dalle erbacce nel persistente e voluto abbandono silenzioso degli ultimi tre anni», prosegue Militano.

«Nei precedenti periodi estivi i paesaggi ed i tramonti, con i loro stupendi e cangianti colori, avevano ispirato musicisti in concerto, declamazioni di versi, recitazioni e tanti, tanti palmesi e turisti a vivere serate di arte e cultura ed a respirare magiche atmosfere. E Leonida raccontava: “… là, alla Pietrosa, finalmente cesserò di essere stato un uomo amato e tradito per essere, da sempre, per sempre, un lare , un patriarca remoto, una presenza invisibile nel tempo.” Ed ancora: “Non morto ma dormiente, Rupe nella rupe”».

Adesso la sorte di villa Pietrosa è tutta un’incognita; spetterà all’amministrazione comunale trovare il modo per dare a quel luogo una nuova vita.

«Stava per ritornare ad essere la Pietrosa, nella geografia dell’anima di Leonida, quella che era “un lembo intangibile di Paradiso terrestre.” Invece tre anni fa nuovamente il tradimento; la Malasorte riprese e ritornò ancor di più lo sprezzante abbandono! Ora tacciono anche le cicale; le serpi invece sono soddisfatte a strisciare nell’incolto».

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