Un’importante notizia per la comunità di Gioia Tauro e della provincia reggina: l’Avis provinciale si prepara ad inaugurare una nuova sede, con un grande significato simbolico e sociale. La villa a tre livelli, un tempo proprietà della criminalità organizzata e oggi bene confiscato, sarà il cuore di un centro avanzato per la raccolta di sangue e emoderivati.
La decisione, sancita dalla giunta comunale guidata dall’avvocato Simona Scarcella, segna un passo deciso verso il riutilizzo virtuoso dei beni confiscati, sottolineando l’impegno nella lotta alla criminalità e nella promozione del bene comune. “Non c’è niente di più bello che restituire alla collettività ciò che era stato sottratto illegalmente”, ha dichiarato il sindaco, evidenziando l’importanza di questa iniziativa nel contesto di una programmazione sociale e sanitaria più ampia.
La nuova sede dell’Avis non sarà soltanto un luogo di raccolta, ma un vero e proprio simbolo di speranza. Grazie alle apparecchiature di ultima generazione, si potrà garantire la conservazione sicura del sangue donato, trasformandolo in una risorsa preziosa per chi lotta quotidianamente contro malattie o conseguenze di traumi. Questo progetto rappresenta anche un omaggio alla solidarietà dei cittadini e alla dedizione dei volontari, pilastri portanti dell’associazione.
Il presidente provinciale dell’Avis, la dottoressa Vanna Micalizzi, insieme al vicepresidente Antonino Posterino e al tesoriere Nicola Ritorto, hanno espresso gratitudine per il sostegno dell’amministrazione comunale e hanno ribadito l’impegno dell’associazione a coprire le spese per i necessari interventi di ristrutturazione.
Questa iniziativa non è solo un passo avanti per Avis, ma un trionfo per tutti coloro che credono in una società più giusta e solidale. La villa, simbolo di un passato oscuro, si trasforma così in una “banca di speranza”, restituendo dignità e valore alla vita di molti.