E’ stato presentato presso l’Istituto Scolastico Superiore “Piria” di Rosarno il progetto sulla moda sostenibile della Uiltec Calabria: “Il verde, il blu e il rosa”. Un progetto di formazione che punta sull’economia circolare per stimolare al crescita umana e professionale delle studentesse e degli studenti reggini, con l’obiettivo di trasformare un laboratorio scolastico in una tangibile occasione lavorativa.
«Le donne gli uomini della Uiltec Calabria, già da tempo, si stanno muovendo lungo un percorso “circolare”, convinti che il cambiamento può passare anche dalla rivalutazione delle nostre tradizioni, delle nostre risorse – scrive in una nota la segretaria organizzativa della Uiltec Calabria Annarita Mancuso -. Come ad esempio quella della ginestra, una delle colture storiche della Calabria, pianta spontanea definita “l’oro della macchia mediterranea”. E qui, e in quello che spiegheremo più avanti, che alligna il concetto contenuto nel colore verde del nostro progetto.
La lavorazione della ginestra appartiene alla nostra storia, già negli anni ‘40 in Calabria si trovavano un numero elevato di ginestrifici (15 su 60 presenti in Italia) dove si ricavava la fibra dopo un lungo processo realizzato a mano dalle donne e che oggi, grazie all’intuito di alcuni imprenditori calabresi, sta tornando ad essere un punto di eccellenza della produzione industriale regionale.
Alla base della concezione circolare dell’economia c’è il concetto della moda sostenibile che spinge, infatti, ad una rivalorizzazione delle tradizioni produttive dei vari paesi, portando consapevolezza sulle arti e sulle risorse che ogni paese può offrire.
Ovviamente la riscoperta di produzioni tradizionali e artigianali non avviene se queste ultime non si trasformano e migliorano attraverso un processo di innovazione tecnologica. Appunto il blu, colore che raccoglie tutte le tecnologie digitali, fino alle app e all’intelligenza artificiale.
A questi due colori abbiamo scelto di accostare il rosa per trasmettere un messaggio positivo verso l’Obiettivo 5: raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze. In particolare, offrendo alle giovani generazioni calabresi la possibilità di creare in loco le proprie possibilità di occupazione e crescita economica e sociale.
Per questo siamo convinti che la politica debba assecondare questi processi formativi e sostenere la moltiplicazione di queste esperienza laboratoriali. Una politica che, puntando sulla valorizzazione delle giovani risorse presenti sul territorio, deve diventare un chiodo fisso nella nostra ripresa economica.
Per una regione che vuole ripartire, che vuole lasciarsi alle spalle la crisi economica e sociale ingigantita dalla pandemia da Covid-19, una chimica verde, il recupero dei rifiuti e degli scarti dei processi industriali per trasformali in energia, la valorizzazione di produzioni locali, dell’artigianato e del tessile, con la ricchezza del loro deposito storico e culturale, devono essere la via maestra di una ripresa economica e sociale».