La passione che ha contraddistinto le parole del primo cittadino e il clima in conferenza stampa hanno confermano che il colpo subito ha fatto male.
Elisabetta Tripodi ha ricostruito tutti i passaggi che hanno portato al rimpasto di giunta che è all’origine del terremoto odierno. Ha mostrato i verbali delle diverse riunioni di partito e della coalizione e in particolare quello in cui, qualche giorno fa, veniva deciso (su proposta di Grace d’Agata) di cambiare uno degli assessori del Pd e di affidare la scelta del sostituto al primo cittadino.
«Non mi aspettavo queste dimissioni – ha detto Tripodi – e trovo contraddittorio il comunicato diffuso per spiegarle. Non ho pugnalato alle spalle nessuno. Prima di partire l’ex assessore Calarco (revocato mentre era fuori Rosarno) sapeva che uno dei tre assessori del Pd sarebbe cambiato».
Sul piano meramente aritmetico per la maggioranza non è cambiato nulla ma politicamente queste dimissioni hanno molto valore ed è il sindaco stesso a chiarirlo. «Hanno indebolito politicamente la maggioranza, il centrosinistra e il Partito Democratico a Rosarno. Con questo gesto non si dimostra amore per il paese».
Elisabetta Tripodi ha riservato una frecciata anche all’Udc: «sono stata offesa e attaccata con toni esagerati. Un partito minuscolo (il riferimento era all’Udc) mi ha definito una mangiatrice di uomini, anche se Calarco è il primo assessore da me allontanato dalla giunta. Molte delle ricostruzioni circolate sono totalmente prive di attinenza con la realtà»
Alla conferenza stampa era presente l’intera giunta, gran parte dei consiglieri di maggioranza e la segretaria del Pd rosarnese Stefania Mancuso.
Le dimissioni di oggi potrebbero creare ulteriori strascichi, resta infatti da capire quale linea assumeranno gli organi del Partito Democratico nei confronti delle due dimissionarie, soprattutto nei confronti di Grace D’Agata che vanta una lunga e importante storia di militanza politica.
Lucio Rodinò