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Traffico di droga con base a Gioia: 23 persone arrestate

arresti droga gioiaokGIOIA TAURO – Si chiama Griffe, l’operazione, condotta questa mattina dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dai Commissariati di Cittanova e Gioia Tauro e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia, che ha portato all’arresto di 23 persone con l’accusa di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

Si tratta di Girolamo Magnoli (34 anni), Filippo Iannì (57 anni), Salvatore Ierace (24 anni), Ippolito (25 anni) e Michelangelo Raso (36 anni), Girolamo Magnoli (33 anni), Antonio Sorrenti (27 anni), Antonino Lofaro (33 anni), Giovanni Sacco (51 anni), Salvatore Inzerra (46 anni), Antonino Sala (29 anni), Matteo Testa (29 anni), Pietro D’Agostino (64 anni), Angela D’Alia (51 anni), Jerome Patrick Samarovski (25 anni), Samir Saguia (37 anni), Sodok Ghalloussi (25 anni), Michele Giovinazzo (37 anni), Arcangelo Furfaro (44 anni), Mirko Lucchetta (25 anni e Carmelo Guerrisi (23 anni).

Allo stato risultano irreperibili 2 cittadini francesi.

L’organizzazione importava droga, prevalentemente hashish, ma anche cocaina, dalla Francia.

A Marsiglia, in particolare, operavano calabresi emigrati e anche personaggi di nazionalità francese e di origini magrebine. La droga veniva trasportata su autovetture di grossa cilindrata fino a Gioia Tauro, dove l’organizzazione aveva la sua base operativa, e di qui rivenduta in diverse regioni d’Italia, in particolare in Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria.

Rapporti particolarmente intensi sono stati riscontrati dagli investigatori tra l’organizzazione dei calabresi e palermitani del quartiere Brancaccio.

Durante i due anni dell’indagine vi sono stati due sequestri significativi. L’undici maggio 2011, venne sequestrato a Eboli, sull’A3, un carico di 75 kg di hashish trasportato da due francesi, mentre il 28 maggio dello stesso anno furono arrestate sette persone e sequestrati a Ficarazzi, in provincia di Palermo, 2 kg di cocaina.

Nel corso delle intercettazioni, gli indagati facevano ricorso a termini criptici e convenzionali per indicare la sostanza stupefacente tra cui “D&G”, “dolce'”, “Dolce e Gabbana”, “gold”.

Durante i due anni di indagine, secondo gli inquirenti, l’organizzazione avrebbe “movimentato” mille chili di hashish nell’arco di tre mesi, con una cadenza di circa 100 chilogrammi alla settimana. In media, il prezzo dell’hashish oscillava tra i 1.400 ed i 1.700 euro al chilo, mentre la cocaina tra i 45 mila ed i 50 mila euro al chilo.

E’ stata inoltre sottoposta a sequestro una villa con piscina in Contrada Sovereto a Gioia Tauro.

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