Si parla e si continua a parlare della vertenza dei 7.000 tirocinanti calabresi, sempre nel più conclamato limbo della precarietà e dell'incertezza riguardo al loro futuro in termini di prospettive concrete di lavoro, dopo anni di precarietà presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact).
Non c'è legge regionale (varata dalla Giunta calabrese n.b) che garantisca una tutela a queste persone e le promesse di storicizzazione di questi lavoratori precari, conclamata dalla Giunta Oliverio, è stata disattesa da parte di questa Giunta calabrese di Centro-Destra, che per placare gli animi promette soltanto quel contentino economico "Una-Tantum" ai circa 7.000 tirocinanti calabresi, con cui l'assessore al lavoro Fausto Orsomarso è convinto di avere risolto praticamente tutto (anche le promesse di contrattualizzazione che si avanzavano per i circa 7.000 tirocinanti calabresi da portare sul tavolo del Ministro Nunzia Catalfo.
Questa Giunta regionale di Centro-Destra (che comunque nei mesi scorsi ha provveduto a diverse nomine per chiamata diretta e senza procedure selettive per i comuni calabresi ma destinante soltanto a persone appartenenti alle loro cerchie personali) ha fallito miseramente nel dare risposte concrete a queste persone, affinché il loro quotidiano calvario di precari giungesse finalmente agli occhi dell'attuale Governo PD-M5S (che sembra ignorare la vertenza e continua a non pronunciarsi sulla stessa).
Non serve a nulla placare gli animi di queste persone con il solito contentino economico "Una-Tantum" da parte della regione stessa quando in realtà non si ha cuore l'interesse e il bisogno di gente che vive sulla propria pelle la precarietà di una vita "da fantasma" e senza alcun diritto spettante a qualsiasi lavoratore "contributivo e previdenziale" per trovarsi un giorno all'altro sulla strada e con famiglie oltretutto monoreddito sulle spalle.
Prosegue pertanto il calvario dei 7.000 tirocinanti calabresi, che a parte l'impegno di una nota sigla sindacale calabrese "USB", continuano ad non avere alcun appoggio politico, istituzionale e sindacale, affinché la loro vertenza trovi dopo anni finalmente soluzione con una più che giusta contrattualizzazione.