Ha tentato di uccidere la ex moglie strangolandola, perché non riusciva ad accettare la decisione della donna di separarsi. Poi ha preso le due figlie ed è scappato via, facendo perdere ogni traccia di sé e delle bambine.
Finalmente, dopo quasi due anni, ieri in Spagna a Melilla, l’uomo è stato arrestato al termine di una indagine coordinata dal Procuratore capo della Procura di Palmi Ottavio Sferlazza e dal sostituto Giorgio Panucci, e condotta dagli agenti del Commissariato di Polizia di Palmi.
Hassan Abouaziz, nazionalità tunisina, era destinatario di un mandato di arresto internazionale emesso dal Tribunale di Palmi.
Le indagini degli uomini del Commissariato di Palmi, coordinate dalla Procura, hanno subito evidenziato la gravità dell’aggressione e la conseguente premeditazione del tentato omicidio da parte del cittadino marocchino che non sopportava l’idea di perdere la giovane moglie e, insieme a lei, le sue due figlie.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Hassan Abouaziz non solo aveva premeditato la morte della sua giovane sposa, aveva anche già programmato la sua fuga con le due figlie, allontanatosi dal luogo dell’aggressione; subito dopo essersi reso conto dell’imminente arrivo della Polizia di Stato, l’uomo era andato a prendere le figlie che aveva preventivamente fatto custodire ad un suo ignaro amico di Gioia Tauro, ed era scappato fuori dai confini nazionali.
L’attività investigativa della Polizia di Stato ha fornito gli elementi necessari alla Procura della Repubblica per richiedere il mandato di arresto europeo che, appunto, nei giorni scorsi è stato eseguito dalle autorità spagnole, che hanno anche preso in consegna le due figlie minori in attesa di affidarle alla madre che, nel frattempo, ha avuto l’affidamento esclusivo da parte del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria.
Nel pomeriggio di oggi Abouaziz è stato estradato dalle autorità spagnole in Italia dove è stato preso in consegna dagli ufficiali di polizia giudiziaria della Polaria di Fiumicino, per essere successivamente portato nel carcere di Roma Rebibbia.