PALMI – Nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Palmi, Paolo Remondino, l’agricoltore Salvatore Mscrì, che venerdì pomeriggio si è consegnato alla polizia di Polistena perché consapevole di essere ricercato per il tentato omicidio di una coppia di fratellini, ha confermato la versione resa al sostituto procuratore Giulia Masci.
Accompagnato dal difensore di fiducia Domenico Bellocco, l’uomo ha ammesso di aver subito per mesi vessazioni psicologiche da parte dei due fratellini Foriglio, prepotenze che Macrì non ha più retto ad un certo punto, e che l’hanno portato al gesto estremo della sparatoria.
Era l’11 gennaio quando al termine dell’ennesima lite con i due ragazzini Macrì ha perso la pazienza ed ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco verso i due fratelli Foriglio, ferendone uno.
L’arma, una pistola calibro 7,65, stando al suo racconto, la detiene abusivamente da una decina di anni, da quando viveva lontano da Cinquefrondi. Dopo la sparatoria dell’11 gennaio l’aveva nascosta in un tombino. Sono stati i vigili del fuoco, su sua indicazione, a ritrovarla.
Tentato omicidio e porto abusivo d’arma le accuse delle quali Macrì, 69 anni, dovrà rispondere dinanzi al Tribunale di Palmi.