Si tratta di Leonardo Tigani (31 anni) con precedenti per porto abusivo di armi e falso; Antonio Valerioti (50); Lorenzo Bruzzese (32)con precedenti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, violazione dei sigilli, porto di armi, ricettazione e sottrazione di cose sottoposte a sequestro; Emanuele Papaluca (33), con precedenti per furto; Antonella Bruzzese (32) con precedenti per estorsione e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e Antonio Raco di 28 anni.
Il decreto di fermo è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Intorno a Ladini, secondo gli investigatori gravitava una rete di persone dedita alla cessione di armi e droga. Il casolare vicino casa di Ladini, in contrada Petricciana a Cinquefrondi, veniva utilizzato come luogo sicuro per nascondere le armi e la droga e per condurre tutte le contrattazioni illecite.
Durante la perquisizione dell’abitazione di Papaluca i carabinieri hanno trovato 4 mila e 500 euro in contanti di presumibile provenienza illecita, una canna di fucile con matricola abrasa e un dispositivo elettronico per il disturbo delle frequenze e la rilevazione di microspie.
Lucio Rodinò