Grazie alla sempre più solida collaborazione tra Comune e Parrocchie, Taurianova si prepara a celebrare la festività di San Giuseppe con un programma ricco di eventi, previsto per mercoledì 19 marzo. Quest’anno, accanto ai tradizionali appuntamenti religiosi, saranno introdotte alcune novità che arricchiranno i festeggiamenti civili.
La giornata avrà inizio con la Santa Messa officiata alle ore 11 dal vescovo Giuseppe Alberti, seguita, nel pomeriggio alle 17:30, dalla solenne processione in onore del Santo. A queste celebrazioni si affiancheranno due eventi speciali: un concerto dell’artista Cosimo Papandrea, organizzato dall’assessorato agli Eventi, e la prima edizione del Premio San Giuseppe, promosso dal Comitato parrocchiale guidato da don Cecè Feliciano.
Le celebrazioni saranno accompagnate da un’ampia varietà di iniziative che uniscono fede, tradizione e intrattenimento. Dopo il prologo della scorsa domenica, caratterizzato dalla sagra dei dolci, la festa vedrà il coinvolgimento dell’intero quartiere con momenti di fede, eventi ludici e manifestazioni enogastronomiche. Tra gli appuntamenti più attesi figurano la tradizionale sagra dei ceci e il suggestivo ballo dei “Giganti” curato dai fratelli Taverna.
Un elemento fondamentale dell’organizzazione resta, come ogni anno, la collaborazione tra il Comune, guidato dal sindaco Roy Biasi, e la Niac, l’associazione di commercianti, imprenditori e artigiani presieduta da Antonino Corica. Questa sinergia ha permesso l’allestimento della tradizionale Fiera dedicata a San Giuseppe, che animerà la giornata con mercatini ed esposizioni.
Il programma si concluderà il 23 marzo con l’attesa estrazione dei biglietti della riffa, un’iniziativa che consente ai cittadini di contribuire al successo della festa.
«Anche quest’anno – commenta l’assessore Massimo Grimaldi – l’amministrazione comunale ha sostenuto con fervore il valore civile di questi festeggiamenti religiosi. Crediamo nell’importanza di favorire la partecipazione popolare e il senso di comunità che le parrocchie cittadine coltivano con tanto impegno. Il mio grazie va a don Feliciano e a tutti i volontari che, con dedizione, assicurano l’armonia tra gli aspetti religiosi e civili di questa celebrazione, rafforzando i legami generazionali e il tessuto sociale del quartiere».