Taurianova Capitale del Libro 2024, le motivazioni della Giuria

"Occasione per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale"

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Il presidente della Giuria, professor Pierfranco Bruni

Tanto tuonò che piovve, finalmente! La notizia ufficiale che sancisce Taurianova Capitale del Libro per il 2024 è arrivata in tarda serata di ieri attraverso una nota del Ministero della Cultura facendo letteralmente esplodere di gioia la città e l’Amministrazione comunale che tanto si era spesa per raggiungere il prestigioso traguardo che riapproda nuovamente in Calabria dopo Vibo Valentia nel 2021. “Una gioia incredibile in una giornata storica per Taurianova. Interpreto la scelta del ministero della Cultura di nominare la nostra città Capitale italiana del Libro come l’incoraggiamento del Governo a proseguire nell’azione di riscatto che abbiamo avviato, sentendo di rappresentare in questo nostro sforzo la Calabria che vuole dare, soprattutto alle giovani generazioni, occasioni di crescita attraverso una nuova reputazione che stiamo riconquistando agli occhi del Paese” ha riferito festosamente il sindaco Roy Biasi ringraziando il Ministero e la Giuria (autonoma e comunque indipendente dal Ministero, presieduta dal professor Pierfranco Bruni, e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi). “Il progetto di Taurianova è stato premiato perché rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante” la sintesi delle principali motivazioni che hanno permesso a Taurianova di scalzare le città di Grottaferrata, San Mauro Pascoli, Tito e Trapani. La Giuria ha voluto così offrire alla cittadina pianigiana “l’occasione per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale” che sarebbe auspicabile estendere all’intera Calabria e, di più, al meridione, favorendo, in primis, la necessaria palingenesi utile a scardinare stereotipi e convenzioni retrive, che ne liberasse finalmente la visione strategica e fruttare le straordinarie potenzialità come volano di benessere e sviluppo al servizio dell’intera nazione. Una scelta asseverata dalla Giuria all’unanimità – giorni prima rispetto alle indiscrezioni diffuse frettolosamente dal senatore leghista Durigon – e che ha fortunatamente consegnato alla città di Gemelli Careri, Argiroffi e Sofia Alessio una chance per permettere di ribaltare, di fronte all’Italia intera, la prospettiva verghiana dei vinti a prescindere.