Lavoratori agricoli costretti a lavorare dall’alba al tramonto sui campi per una paga da fame.
E’ questo lo scenario che emerge dall’inchiesta che ha portato questa mattina all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a Sant’Eufemia d’Aspromonte nei confronti di 5 persone.
Si tratta di Antonino Violi, 65enne di Sant’Eufemia; Giuseppina Zagari, 61enne di Sant’Eufemia; Luigi Violi, 82 anni di Sant’Eufemia; Concetta Cannizzaro, 75 anni di sant’Eufemia e Vasile Dobrea, 37 anni, all’epoca dei fatti domiciliato a Sant’Eufemia.
Sono accusati a vario titolo ritenute responsabili di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, “violenza sessuale”, “estorsione” e “istigazione alla corruzione”.
Le indagini
Le indagini sono partite dalla denuncia di uno dei contadini sfruttati, un uomo di nazionalità rumena.
I carabinieri hanno monitorato costantemente l’attività sui campi nel periodo compreso tra settembre del 2017 e marzo del 2018.
Condizioni disumane
E’ emerso che i proprietari dei terreni facevano lavorare braccianti agricoli rumeni e maliani in condizioni disumane con la violazione delle basilari norme sul lavoro e in condizioni alloggiative indecorse.
Secondo quanto appurato dai carabinieri la giornata lavorativa dei braccianti iniziava all’alba per concludersi o al tramonto o in alcuni casi addirittura alle 22.
La paga molto esigua (tra i 350 ed i 400 euro al mese) in alcuni casi non veniva corrisposta oppure non era quella pattuita.
Minacce e violenze sessuali
Sotto minaccia i braccianti erano costretti ad accettare anche quesi soprusi. In un caso una lavoratrice è stata costretta a sottoscrivere un documento in cui dichiarava il falso percepimento delle somme dovute.
Antonino Violi e Vasile Dobrea sono anche accusati di violenza sessuale. Due lavoratrici avrebbero subito aggressioni a sfondo sessuale.
Tentata corruzione
I coniugi Luigi Violi e Concetta Cannizzaro avrebbero inoltre tentato di azzerare le risultanze di un controllo dei carabinieri offrendo (ricevendo un netto rifiuto) ai militari dei prodotti caseari.
Le indagini dei Carabinieri, sono state coordinate dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Casciaro e dal Sostituto Procuratore Daniele Scarpino della Procura di Palmi.
Armi e soldi
Durante la perquisizione a casa di Antonino Violi e Giuseppina Zagari i militari hanno trovato un fucile a pompa e 3 pistole di vario calibro in buono stato di conservazione, con matricola abrasa e complete di relativo munizionamento.
In casa i carabinieri hanno trovato anche 30 mila euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio.
Luigi Violi è ai domiciliari mentre Antonino Violi e Giuseppina Zagari sono stati portati all’interno del carcere di Reggio Calabria.