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Smaltimento illecito di rifiuti sanitari pericolosi, sequestrate quote e patrimonio di Villa Aurora

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Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Reggio Calabria, insieme ai militari dell’Arma dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione al sequestro preventivo – emesso dal Gip – della Casa di cura Villa Aurora di Reggio Calabria.

La misura cautelare reale, che ha interessato le quote e l’intero patrimonio aziendale, scaturisce dall’attività investigativa avviata dagli inquirenti dopo l’esecuzione avvenuta lo scorso 30 novembre di un analogo provvedimento, relativo al solo ramo dell’azienda riconducibile alla struttura sanitaria. Le indagini hanno messo in evidenza l’inesistenza di modalità alternative di smaltimento di rifiuti speciali liquidi, anche a rischio infettivo.

Tra i reati contestati, il delitto di inquinamento ambientale e la reiterazione della condotta di scarico illecito delle acque reflue, in assenza di specifica autorizzazione e adeguato sistema di trattamento, già accertato diversi anni fa dai militari del N.O.E. nel corso di una attività di controllo. 

La fase esecutiva dell’attuale misura cautelare ha visto il coinvolgimento anche di personale ARPACAL e IDRORHEGION SCARL, che hanno eseguito ulteriori verifiche sulle attuali modalità di trattamento e smaltimento della acque reflue industriali prodotte dalla struttura. 

Per i reati contestati risultano indagati, allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari, l’amministratore delegato, la direttrice responsabile, la responsabile amministrativa, nonché il direttore sanitario della casa di cura. 

All’esito dell’attività, la gestione dell’intero patrimonio aziendale della società è stata affidata a due amministratori giudiziari, nominati dall’Autorità giudiziaria, per garantire una soluzione di continuità nell’erogazione dei servizi sanitari a favore dei pazienti in cura presso la struttura. 

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