Oggi domenica 12 aprile, ad una settimana di distanza da quella latino cattolica, ricorre la Pasqua ortodossa, il cui diverso computo, quest’anno la fa ricadere ad una settimana di distanza dalla prima.
Per gli ortodossi è la ricorrenza religiosa più importante dell’anno liturgico. La Tradizione vuole vi si giunga dopo una intensa quaresima di digiuno dalle carni e dalle passioni. Il fedele è chiamato ad astenersi per cinquanta giorni da tutti i cibi di origine animale, carne, latte e uova, quindi, ma anche dal pesce e dall’olio di oliva. A lenire la fame sono i cibi di origine vegetale ed i frutti di mare, che la tradizione culinaria greca distingue nettamente dal pesce. Il digiuno viene rotto notte di Pasqua subito dopo la Divina Liturgia, con gli stessi cibi che vengono portati in chiesa per essere benedetti. L’austerità del digiuno fa intuire la conseguente gioia della festa.
La lunga e festosa officiatura dura tra le 3 e le 4 ore, interamente cantata, illuminata dalle candele portate dai fedeli, e profumata da profusioni di incenso. Nelle parrocchie ortodosse in Italia riecheggia alternandosi in almeno quattro differenti lingue: Italiano, Greco, Rumeno, Paleoslavo liturgico. Così avvenuto anche presso il Sacro Monastero Greco Ortodosso dei Santi Elia il Giovane e Filareto l’Ortolano a Seminara, dove “Cristo è risorto!”, l’esclamazione che avvia la Liturgia Pasquale è stato pronunciato alle 23,00. I riti religiosi, si sono conclusi alle 2,30 circa, seguita a ruota da una festosa cena protrattasi un paio di ore circa.
A Gioia Tauro, invece, la comunità ortodossa ucraina ha celebrato la ricorrenza alle 20,00 presso la chiesa della Sacra Famiglia, messa a loro disposizione dalla locale Diocesi Cattolica e dalla parrocchia di Maria SS di Portosalvo dove essa ricade.
Per augurare la “buona pasqua”, presso tutti gli ortodossi, si usa dire “Cristo è risorto!”, al quale si risponde con “Veramente è risorto il Signore”.
L’anno prossimo, la Pasqua ortodossa cadrà il primo maggio, un mese dopo la Pasqua latino cattolica calcolata, invece, al 27 di marzo.
Walter Bonanno