PALMI – E’ stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione Rosa Grasso, la donna arrestata a Palmi il 12 marzo scorso, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
La sentenza di condanna è stata emessa dal gup del Tribunale di Palmi che ha accolto la richiesta di patteggiamento della pena avanzata dai legali della donna.
Rosa Grasso è finita in manette al termine di un’indagine condotta dalla polizia locale di Palmi, guidata dal comandante Francesco Managò, che ha scoperto l’esistenza di una casa di appuntamenti a due passi dal centro della città.
Il luogo degli appuntamenti era proprio la casa della signora Grasso che si trova in via Bruno Buozzi. A destare il sospetto sull’edificio, il fatto che l’abitazione fosse molto frequentata da giovani donne apparentemente di origini arabe.
Dal sospetto all’indagine il passo è stato breve, perché su mandato della Procura il corpo di polizia locale ha dato il via ad una investigazione, fatta di pedinamenti e appostamenti, grazie ai quali è stata scoperta l’esistenza di un’attività illecita.
A supporto, la Procura ha anche disposto le intercettazioni telefoniche che, unite ai riscontri avuti per strada, hanno permesso di individuare un grandissimo numero di clienti provenienti da tutta la provincia. Era la signora Grasso ad offrire il suo domicilio a ragazze bisognose o del mestiere, favorendone l’attività di prostituzione, attività che veniva ben propagandata e promossa, oltre che con il “passa parola” tra clienti, anche grazie anche ai servizi offerti dalla rete internet sulla quale è stato possibile trovare numerosi annunci per sesso a pagamento accessibili a chiunque attraverso un semplice motore di ricerca.
Da una verifica in rete l’annuncio è stato trovato in ben 5 siti internet nei quali vi erano immagini esplicite delle escort, che venivano esposte come merce, e veniva indicato come indirizzo dell’incontro “Palmi centro”. Ai numeri delle inserzioni rispondevano le ragazze e, a volte, la stessa Rosa Grasso che contrattava le prestazioni per loro conto.