SAN FERDINANDO– Sono stati serviti duemila pasti caldi ieri, alla tendopoli di San Ferdinando, da una ventina di volontari del Movimento Associazioni Operatori per la sicurezza e diritti difesa disabili (Maoxseddd).
La sezione gioiese del Movimento, intitolata a Salvatore Furfaro, ha predisposto ieri una funzionante macchina organizzativa che ha permesso di servire, ai migranti he vivono nella tendopoli della zona industriale, un pasto caldo.
I volontari, con la collaborazione della Protezione Civile “Le aquile”, di don Don Roberto Meduri, parroco al Bosco di Rosarno e di Bartolo Mercuri, hanno preparato il pranzo, cucinato presso il Susan Bowling e lo hanno trasportato nel campo di accoglienza, nelle prime ore del pomeriggio.
Gli abitanti della tendopoli così, al rientro dalla loro giornata di lavoro tra gli aranceti e le campagne della piana, si sono ritrovati un pasto pronto ad attenderli.
“Abbiamo servito i pasti fino a sera – ha raccontato Susanna Anile presidente della sezione gioiese intitolata al figlio, scomparso qualche anno fa – non solo alla tendopoli e al campo con i container, ma siamo andati a trovare anche i ragazzi che vivono in alloggi di fortuna, per portare anche a loro un pasto caldo. E’ stata una magnifica esperienza – ha proseguito – i sorrisi di quei ragazzi e il loro apprezzamento sono stati per noi una grande fonte di ricarica e forza”.
La sezione gioiese nata di recente, ha già attuato nel territorio della piana diverse iniziative benefiche, tra le quali la raccolta e consegna di giocattoli nel periodo di Natale nei reparti di pediatria di Polistena e Reggio Calabria e la distribuzione di viveri alle famiglie meno abbienti.
Diversi poi, sono i progetti in porto per questo neonato movimento, tra i quali quello rivolto ancora alla tendopoli, con la volontà di servire prossimamente le colazioni al mattino.
Ma ci sono progetti a lungo termine; come anticipato dalla presidente e dal marito Santo Furfaro, la sezione con l’aiuto della sede centrale ha ricevuto la disponibilità su dei beni confiscati alla mafia, con lo scopo di realizzare case famiglie. In più, ha già ricevuto l’autorizzazione per avere accesso ad un bene confiscato alla mafia, in località Filicuso.
Qui, Santo Furfaro con la collaborazione di alcuni volontari ha ripulito dall’erbacce e dallespine il terreno, ormai abbandonato da anni. Quanto sorgerà sarà destinato interamente ai disabili.