L’indagine è partita grazie alla segnalazione, effettuata al 117, da una donna, il cui marito aveva perso in pochissimo tempo molto denaro.
Durante gli accertamenti i finanzieri hanno scoperto che gli apparecchi installati all’interno dei due circoli erano privi dei certificati di messa in esercizio e non erano collegati alla rete telematica dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato.
Ciò comportava che le giocate non fossero in alcun modo controllate e che non vi fosse alcuna garanzia per i giocatori di vedersi, almeno di tanto in tanto, ricompensati dalla fortuna. Inoltre, in questo modo i guadagni provenienti dalle slot machines sfuggivano al controllo del Fisco.
I responsabili sono stati segnalati alla Procura della Repubblica.
Lucio Rodinò