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Scrutatori, Ranuccio rilancia la proposta di sceglierli tramite sorteggio pubblico

Giuseppe Ranuccio sindaco di Palmi

“Sorteggiare, non scegliere gli scrutatori”. Il candidato a sindaco Giuseppe Ranuccio, ex consigliere comunale di opposizione, torna su uno dei temi a lui più cari, quello dell’individuazione degli scrutatori ai seggi mediante sorteggio e non per chiamata diretta, ed invita gli altri candidati a sposare la sua causa.

Lo fa dalla sua bacheca Facebook attraverso un post: “In vista delle imminenti consultazioni elettorali – scrive – invitiamo l’attuale sindaco Barone, la giunta ed il consiglio comunale tutto, a voler procedere alla selezione degli scrutatori mediante pubblico sorteggio. La pubblica estrazione, come sa noi – e solo da noi – già praticata quando rivestivamo i panni dell’opposizione, garantirebbe il pieno rispetto di fondamentali principi, quali trasparenza, equità ed imparzialità, che costituiscono i pilastri di un agire amministrativo puramente democratico”.

Ranuccio, insieme agli ex consiglieri di opposizione, ha introdotto la pratica di sorteggiare la quota di scrutatori che spetta alla minoranza individuare, e lo ha fatto già in occasione delle elezioni che si sono svolte negli anni passati in cui era consigliere di opposizione. I sorteggiati sono stati scelti tra i disoccupati, sulla base di un elenco fornito dall’ufficio anagrafe del comune.

E adesso che ci si riavvicina al momento della selezione degli scrutatori, il candidato a sindaco torna a ribadire l’importanza di sorteggiare e non scegliere gli scrutatori.

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo – si legge ancora nel post di Ranuccio – caratterizzato da una profonda crisi economica, sarebbe opportuno evitare di trovare nei seggi sempre i soliti noti, amici e parenti degli amministratori di turno, per dare spazio invece ai tanti ragazzi e ragazze che magari non hanno mai avuto la possibilità di svolgere tale ruolo”.

Il suo appello finale è agli altri candidati a sindaco, affinché sposino questa proposta “che, quantomeno, dovrebbe garantire maggiore trasparenza ed equità alla prossima competizione elettorale”.

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