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Sciopero portuali: L’adesione dell’unione dei comuni valle del Torbido

Riceviamo e pubblichiamo:
Lo stato comatoso in cui versa il porto di Gioia Tauro e il grido disperato dei lavoratori non possono lasciarci insensibili.

Soprattutto non possiamo che essere preoccupati rispetto a quelli che sono i segnali che provengono da un sentimento di rivalsa dei poteri criminali e mafiosi che fanno leva sul disagio sociale per alzare la testa facendosi paladini di un riscatto della Piana e della Calabria.

Sono segnali preoccupanti che invitano alla riflessione ogni persona che sul fronte della legalità agisce quotidianamente per dare a questa terra una speranza di un futuro migliore sradicando la mala pianta della prepotenza e della sottomissione.

Come Unione dei Comuni della Valle del Torbido abbiamo l’obbligo di stare a fianco dei lavoratori che lottano perché una infrastruttura così importante della Calabria non venga fatta morire. Dobbiamo rivendicare il diritto sacrosanto al lavoro e al riscatto della nostra terra.

Riteniamo che il rilancio del Porto di Gioia Tauro debba esser prioritario nella politica nazionale e regionale, implementando di strutture e servizi ad esso connessi tutta l’area che dalla Piana coinvolga la Ionica e garantire quindi un indotto di sviluppo sostenibile.

Non solo bisogna salvaguardare gli attuali posti di lavoro ma anche guardare al futuro.

Lo sviluppo della nostra zona passa anche attraverso una ridefinizione delle strategie sulle infrastrutturazioni intorno all’asse Rosarno-Gioiosa che fanno perno nel porto di Gioia Tauro.
Per questo i Sindaci della Valle del Torbido saranno a fianco dei lavoratori che venerdì 30 ottobre sono mobilitati sotto le sigle sindacali a garanzia di una battaglia sacrosanta per la democrazia e la civiltà dei diritti.

Invitiamo le popolazioni della Valle del Torbido e della Locride a partecipare a questo momento di lotta e di riscatto.

IL PRESIDENTE: Arch. Antonio Longo

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