È stato sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Rosarno.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha infatti deliberato il commissariamento dei Consigli comunali di Simeri Crichi, Nocera Terinese e Rosarno.
Il Comune di Rosarno era già sciolto dopo le dimissioni rassegnate da oltre la metà dei componenti del Consiglio comunale. Il sindaco, Giuseppe Idà, prima arrestato e poi rimesso in libertà nell’inchiesta Faust è accusato di avere accettato la promessa di voti dalla cosca Pisano in cambio dell’assegnazione al consigliere comunale Domenico Scriva, dell’assessorato ai lavori pubblici o, comunque, dell’attribuzione di un incarico di prestigio.
Il 13 febbraio Idà si era dimesso insieme ai dieci consiglieri di maggioranza del Comune. Il giorno precedente il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria aveva revocato gli arresti domiciliari sostituendola con il divieto di dimora a Rosarno.