Torna a battere sull’emergenza il Comitato spontaneo a tutela della salute dei cittadini della Piana attraverso una breve nota con la quale ha voluto puntare, ancora una volta, il dito contro la politica regionale e contro il sistema manageriale che sovrintende la geografia sanitaria calabrese. Il caldo a cui fa riferimento il Comitato nella sua nota non è solo quello meteorologico che da tempo avvolge, in particolare, il meridione e la Calabria piuttosto quello rovente dei disservizi che ciclicamente si riverbera su operatori e pazienti delle strutture sanitarie sottoposte, in questo periodo, ad un intenso lavoro emergenziale. Parlano di “politica regionale assente” e di “Direzione ASP assoggettata al potere” ma anche di “operatori sanitari abbandonati” e di “caos e disservizi diffusi nei reparti” i componenti del Comitato civico non perdendo occasione di richiamare politici e manager alle loro responsabilità – non ultime quelle relative ai fondi ministeriali assegnati e non spesi oppure alla spesa-monstre per l’emigrazione sanitaria lievitata a 252 milioni di euro – il cui controcanto, ad esempio, è rappresentato dalla stampella di Emergency con le sue oltre 2100 prestazioni socio-sanitarie nella Piana di Gioia Tauro nel 2023 in attesa della riorganizzazione della rete sanitaria territoriale, delle aperture delle case e degli ospedali di comunità e dell’efficientamento organizzativo dei poliambulatori distribuiti sul territorio. Con gli auguri ferragostani sono arrivate anche le sferzate del Comitato apertamente schierato dalla parte “degli instancabili operatori sanitari che fanno il proprio dovere” ma decisamente contro la “politica regionale, la direzione ASP e i loro complici sul territorio” ritenuti responsabili, a vario titolo, dei disservizi e delle criticità subite da operatori e cittadini.