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San Ferdinando, gli studenti dell’ITIS di Polistena incontrano il sindaco Tripodi

Il sogno della città del porto può diventare ancora realtà? Si può immaginare un futuro diverso per San Ferdinando con i fondi europei? A queste, ed altre domande, ha provato a rispondere Andrea Tripodi, sindaco di San Ferdinando, intervistato dagli studenti dell’ITIS “Conte Milano” di Polistena.

I giovani hanno fatto tappa al municipio sanferdinandese nell’ambito di un progetto, molto ambizioso e vasto, di monitoraggio dei fondi comunitari. La scuola, diretta da Francesco Mileto, è senza dubbio una delle più “europee” della regione, e sta portando a compimento il percorso di “A scuola di Opencoesione”. Un progetto che ha già destano l’attenzione di Bruxelles, negli anni passati, nei confronti dell’ITIS, e che si sta sostanziando, quest’anno, nell’analisi del Centro di accoglienza dei marittimi a San Ferdinando, opera messa in piedi con i fondi PISU con uno stanziamento di circa 8 milioni di euro.

Il gruppo di studenti, che ha scelto il nome Ondafutura, coordinato dal docente Domenico Mammola, ha incontrato il sindaco Tripodi e il dirigente dell’ufficio tecnico Ferdinando Laruffa. I giovani hanno chiesto lumi sull’iter della costruzione dell’opera, sulle carenze, sulle responsabilità della non entrata a regime e si sono confrontati con il primo cittadino sulle prospettive future.

Tripodi, dal canto suo, non si è sottratto al dibattito, spiegando che «le responsabilità per il mancato impatto dei fondi PISU sulla città e sull’area sono molte e diffuse a più livelli. Nessuno si senta assolto. Per quel che riguarda il centro di accoglienza, il progetto è naufragato nel finale per inadempienze, ora sfociate in un contenzioso, con la ditta incaricata ad eseguire i lavori». Pur con grande realismo, il sindaco non ha nascosto che «il sogno della città del porto deve e può sopravvivere, ma è necessario che i tre comuni dell’area non stiano insieme solo per somma di solitudini. Deve esserci un processo condiviso, una visione di futuro. E qui nessuno può tirarsi indietro nel fare la sua parte: politica, istituzioni, società civile, scuola».

Nel merito del futuro del centro di accoglienza, che è bene ricordare è un’opera già in piedi, sebbene non finita, i ragazzi hanno avanzato le loro proposte, e si sono fatti raccontare la dolorosa vicenda dell’iter dall’ingegnere Laruffa. «Grazie al dibattito franco e propositivo con la Regione Calabria – ha assicurato il tecnico –abbiamo ottenuto modifiche importanti che ci permetteranno di dare un senso concreto all’opera».

Il centro ospiterà la caserma dei Carabinieri, per come desiderato anche dal sindaco. «Sia questo anche un segno di speranza e lotta al malaffare – ha rintuzzato Tripodi – metteremo al centro della città un presidio di legalità posto anche simbolicamente vicino al municipio».

Il team Ondafutura ha preso atto della narrazione dell’amministrazione, ed ora preparerà un ampio lavoro di monitoraggio e proposta che sarà al centro di due iniziative nella scuola polistenese. «Avremo nel nostro istituto – hanno anticipato il preside Mileto e il professore Mammola – ancora una volta la Regione Calabria, Istat e l’EDIC della Commissione Europea, insieme a questi partner e al comune di San Ferdinando discuteremo di fondi comunitari e coinvolgimento dei nostri studenti nella realtà. Il vero miracolo della formazione scolastica è questo: dare strumenti a questi cittadini dell’oggi, affinché inizino a lavorare dentro il presente e non siano solo speranze del domani».

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