“Insieme per garantire la salute di tutti”: è con questo spirito, scelto anche come slogan dell’evento, che il Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli ha partecipato alla terza “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato”, che si è celebrata il 20 febbraio, presso l’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri, del Vicepresidente della CEI, monsignor Francesco Savino e di altre personalità.
Una data altamente simbolica, quella del 20 febbraio, scelta per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno” affetto da Coronavirus. Tra le problematiche affrontate nel corso degli interventi, al quale hanno aderito le undici Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni, anche la piaga delle violenze fisiche e verbali che i professionisti della sanità continuano a subire.
Un tema sul quale si è soffermato, intervenendo alla cerimonia, il ministro Schillaci annunciando che, a breve, partirà il tavolo dedicato ai Pronto Soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressioni. Schillaci ha infatti rimarcato come sia indifferibile mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l’incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne, e ha informato di essersi attivato per efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie. E sulle aggressioni al personale sanitario, gli organizzatori della Giornata hanno voluto mettere al primo posto le donne.
Durante la mattinata, infatti, le letture di brevi testi di scienziate e scienziati, poeti e poetesse si sono alternate con esecuzioni musicali della “Red Shoes Women Orchestra”, diretta dal Maestro Dominga Damato e composta da sole musiciste donne.
«L’emergenza non è stata solo con il Covid, per voi l’emergenza è ogni giorno e il personale sanitario non può essere omaggiato solo nei momenti rituali» – ha detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ricordando che l’attività della scienza è fondamentale.
Da parte sua, Mons. Savino, rivolgendosi al Ministro Schillaci e alle istituzioni ha ricordato come la Salute sia un bene inviolabile per la Chiesa e per la società tutta. Per il Vicepresidente della CEI sono tre le direzioni verso le quali procedere: potenziare in alcune Regioni la rete ospedaliera per dare a tutti la possibilità di accedere all’alta qualità delle cure; riequilibrare l’ospedale e la medicina di prossimità in particolare con i servizi domiciliari alla persona e, infine, potenziare l’offerta di servizi e strutture a carattere socio assistenziale in favore delle persone più fragili, rimettendo in particolare al centro la figura degli anziani.
A margine dell’evento, la Garante regionale della Salute, Stanganelli ha avuto modo di incontrare e di confrontarsi con il Ministro Schillaci il quale ha ribadito la sua attenzione nei confronti della Calabria. «Per me è stato importante essere qui – ha sottolineato – per celebrare il diritto alla salute e onorare il lavoro e l’impegno del personale sanitario e socio sanitario che ogni giorno opera per garantire il diritto alla salute. Reputo molto importante – ha aggiunto Stanganelli – l’avvio di iniziative come quella annunciata dal Ministro della salute che devono tutelare la categoria degli operatori sanitari che ogni giorno lavora in condizioni di emergenza: l’emergenza, infatti, non è solo quella della pandemia ma è anche quella che ogni giorno si vive nei presidi ospedalieri della regione, nelle postazioni di continuità assistenziale e nei Pronto soccorso della nostra regione, dove i medici si trovano a lavorare in condizioni di oggettiva difficoltà e precarietà.
La messa in atto di misure efficaci ad arginare questo triste fenomeno è dunque un’ottima notizia; penso, ad esempio, a degli appositi protocolli d’intesa tra le Prefetture e le aziende ospedaliere in modo che ci sia un pronto intervento in caso di aggressione o all’impiego di determinati sistemi di sicurezza e sorveglianza che restituiscano la necessaria serenità a chi esercita una professione così delicata. Servono – ha concluso – degli interventi strutturali con strategie da attuare insieme per restituire dignità alla professione medica e garantire il diritto alla salute dei cittadini».