GIOIA TAURO – Da qualche giorno Sala Fallara sta ospitando la nona edizione del laboratorio internazionale di architettura, organizzato dal Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro.
Il laboratorio tratta come tema “Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio”e si concentra principalmente sull’area portuale.
Questa edizione del laboratorio, inaugurata presso l’autorità portuale lo scorso 26 settembre, ha come partecipanti circa quaranta giovani tra studenti, laureandi, e giovani laureati di Reggio Calabria, Palermo, Genova e Milano.
Presso i locali dei Sala Fallara si trovano in questi giorni plotter, stampanti, pc, rotoli di progetti, tutti strumenti indispensabili per l’attività progettuale che, come ha detto la responsabile del Laboratorio Laura Thermes, “si protrae anche fino a tarda sera”.
«Mi piace spesso ripetere – ha detto la Thermes – che tutto ciò che viene qui creato e successivamente proposto disegna scenari possibili per quest’area. Credo – ha aggiunto – che ci sia un modesto risultato intorno a questi laboratori, perché richiamano l’attenzione dei sindaci della Piana di Gioia, ma anche San Ferdinando e Rosarno. E’ assolutamente necessario per il futuro – ha concluso la professoressa – che il porto sia fonte di ricchezza nell’entroterra e non rimanga come un’isola sospesa e distaccata dai paesi».
All’attività progettuale si affiancano conferenze e lezioni, svolte dai tutor e da altri studiosi italiani e stranieri come Manuel Gausa e Laurent Salomon. Nello scorso fine settimana i partecipanti al laboratorio hanno preso parte ad un conferenza svoltasi a San Ferdinando e tenuta dal Maestro Mauro Stacciali. Domani a Rosarno, presso l’auditorium Mario Battaglini, ci sarà una conferenza di Nicola Marzot.
Le attività di laboratorio, della durata di tre settimane, termineranno l’8 ottobre con una mostra dei progetti e la presentazione degli stessi alle autorità e alla città. I progetti saranno poi successivamente pubblicati e ai partecipanti del laboratorio sarà consegnato un attestato di frequenza.
Angela Angilletta