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Rosarno, taglio degli ulivi: guerra a suon di manifesti

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Il manifesto "anonimo" delle scimmiette

ROSARNO – Il “Patto di Solidarietà per Rosarno” (che ha fatto registrare l’assenza dei suoi rappresentanti durante l’ultimo consiglio comunale) attacca il centrosinistra a suon di manifesti: “sul taglio degli ulivi di contrada Bosco l’amministrazione faccia chiarezza oppure si rende complice“.

Circa un mese fa, nei pressi della Scuola materna del Bosco di Rosarno, i vigili urbani, allertati dal vicesindaco Carmelo Cannatà, redigevano un  verbale di denuncia contro ignoti, a causa della potatura selvaggia (non autorizzata) di 13 alberi di ulivo secolari. Dal verbale si evinceva, inoltre, che il cancello d’ingresso al terreno era stato chiuso con tanto di catena e lucchetto nuovo.

Nell’ultima seduta del civico consesso, una parte della minoranza, capeggiata da Raimondo Paparatti ed Agostino Barone (Pdl), ed alla quale si sono uniti Mimmo Rizzo, Tiberio Sorrenti e Paolo Carrozza (Scopelliti Presidente) presentava una interrogazione che invitava la “maggioranza” a dare maggiori delucidazioni riguardo all’accaduto. Giunti alla fine dell’assemblea, il presidente del consiglio, Antonio Bottiglieri, applicava rigorosamente il regolamento del consiglio comunale, impendendo, allo stesso Paparatti, di portare avanti il dibattito dopo le conclusioni (condivise dall’intero gruppo di maggioranza) del primo cittadino, Elisabetta Tripodi.

I consiglieri di minoranza, nei giorni seguenti, si sono detti «delusi ed amareggiati» da tale atteggiamento, ed hanno cominciato a portare avanti l’idea secondo la quale la maggioranza avrebbe agito così perchè «in difficoltà e consapevole di aver fallito proprio su quegli stessi principi di “trasparenza e legalità”, usati come cavallo di battaglia in ogni uscita pubblica».

Nei giorni successivi, per le vie della cittadina, sono stati affissi, in forma anonima, dei manifesti raffiguranti le tre “scimmiette sagge” (che si tappano, con le mani, rispettivamente gli occhi, le orecchie e la bocca): a voler rappresentare le risposte di Pd, Udc e Sel (i tre partiti che, in seno al civico consesso, rappresentano la maggioranza) all’interrogazione del Pdl in consiglio.

In città sono stati infine affissi dei manifesti recanti tale titolo: “Taglio delle piante d’ulivo: o l’amministrazione fa chiarezza o si rende complice”. «Stiamo assistendo ad uno spettacolo non degno di un paese civile –  si legge all’interno del documento a firma  delle liste di minoranza “Patto di Solidarietà”, “Città del Sole” e “Scopelliti presidente” – persone che per dovere istituzionale dovrebbero avere cura del patrimonio comunale, si sarebbero rese protagoniste di gravi ipotesi di reato (quali: concorso in appropriazione indebita, peculato, danneggiamento, furto, abuso di potere, favoreggiamento ecc.), che gli attuali amministratori fingono di non vedere, minimizzando sull’accaduto e quindi maturando nell’opinione pubblica l’idea di essere divenuti complici del misfatto».

Francesco Comandè

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