ROSARNO – Ancora prostituzione, in pieno giorno, lungo la Statale 18 di Rosarno. Da poco più di due anni questa importante arteria accoglie molte ragazze originarie dei Paesi dell’est Europa che, dopo esser fuggite dalla carestia che attanaglia la loro zona d’origine, vedono infrangersi, sui bordi di una strada, il progetto di dare un futuro migliore a sé ed alla propria famiglia. Nonostante le varie ordinanze emesse, atte a contrastare il fenomeno, queste ragazze aspettano i propri clienti nei viottoli a ridosso della stazione ferroviaria, lungo via Nazionale sud o nella strada che collega Rosarno a San Ferdinando. Basta farsi un giro tra le 7 di mattina e le 19 di sera per rendersi conto della incresciosa situazione.
«Poi ci lamentiamo del fatto che qui da noi non ci sia nulla – ironizzano alcuni giovani – ma delle prostitute, che battono in pieno giorno, ne vogliamo parlare? Vabbè – continuano divertiti – almeno “movimentano” un po’ l’economia della città, altrimenti morta, ed attirano molta gente dai comuni limitrofi».
Questo è ciò che si sente dire, quotidianamente, per le vie cittadine di questo paesone della sterminata Piana di Gioia Tauro. La cosa che più indigna la popolazione, sembra essere il fatto che a poca distanza ci siano una scuola materna, un liceo scientifico e parecchi esercizi commerciali. «Come si fa a spiegare ad un bambino che quelle sono prostitute? Come è possibile attirare la gente ed incentivare il commercio se a nemmeno dieci metri si assiste ad uno spettacolo del genere?». Questi sono solamente alcuni degli umori di una fetta di popolazione che si dice stanca di dover assistere, in pieno giorno, e nella zona più trafficata della città, alla squallida mercificazione dei corpi femminili messa in atto da queste ragazze.
Francesco Comandè