ROSARNO – Trasformare Rosarno in un «laboratorio a cielo aperto, fondato sulla coesione sociale, sulla sostenibilità economica e sulla cittadinanza attiva», oggi, è possibile. Questo è ciò che si prefiggono i ragazzi dell’associazione “A di Città”, che hanno presentato il “II° Festival della Rigenerazione Urbana” con una conferenza stampa tenutasi, questa mattina, presso palazzo “S. Giovanni”, in presenza del sindaco e dell’assessore alle Politiche Giovanili del comune medmeo.
«Stiamo tentando di ricostruire questo pezzo di Calabria – ha spiegato Angelo Carchidi, fondatore dell’associazione – “ripensando” la città insieme alla gente che qui ci vive e, soprattutto, coinvolgendo i più giovani, che dovranno divenire i “cittadini attivi” della Rosarno futura.
L’idea, quest’anno, è quella di «partire dalle zone del centro storico e della semiperiferia abbandonate a se stesse e caratterizzate da un forte degrado architettonico e sociale. Su tutte vico “Storto” e vico “Italia”», caratterizzati dalla presenza di un’alta percentuale di extracomunitari di origine africana.
Il grosso centro della Piana si appresta quindi ad ospitare il “Workshop internazionale della Rigenerazione Urbana” intitolato “RELAZIONI”. «Dal 22 al 28 Settembre, insieme a 2 Università Italiane, 11 Artisti internazionali, 3 collettivi di architetti e designer e con 2 compagnie di Teatrodanza, si cercherà di trovare delle “relazioni” tra spazi della città che non si guardano, mettendo in comunicazione luoghi del Centro Storico dimenticati, e cercando di dimostrare che “relazioni” tra arti diverse, tra giovani provenienti da paesi differenti e tra i molteplici attori della città, possono contribuire alla Rigenerazione di Rosarno».
La seconda edizione del Festival offrirà, infatti, «oltre alla costruzione fisica di nuovi spazi pubblici per i quartieri, molti eventi culturali, attraverso un workshop multidisciplinare formato da quattro sezioni: Arte, Cantiere Aperto, Città, Teatrodanza». Sarà inoltre inaugurato “Urba(mbi)na – A minuscola di Città”, un “Festival nel Festival” pensato per rendere protagonisti i bambini, dando loro la possibilità di confrontarsi con i vari spazi urbani e con l’architettura.
«L’ amministrazione ha creduto fin da subito in questo progetto – ha spiegato Elisabetta Tripodi, primo cittadino di Rosarno –, proprio in virtù del fatto che, insegnando la cultura del bello ai futuri cittadini, è possibile riscattare il nostro comune dal degrado urbanistico perpetrato negli ultimi ’50 anni».
«E’ molto importante far capire che la cultura del bello risulta essere l’unico antidoto alle brutture che ci circondano – ha concluso l’assessore Bonelli – ed è bello constatare che Rosarno, oggi, è divenuta punto d’arrivo per artisti di tutta Europa. La città futura, grazie ad eventi come questo, diverrà un museo all’aperto, bisogna solamente puntare ad una “rigenerazione mentale” che coinvolga quanti più giovani possibile».
La manifestazione, che partirà il 15 settembre (con l’arrivo delle compagnie di Teatrodanza) ed entrerà nel vivo dal 22 fino al 28 settembre, con gli artisti e tutti gli altri ospiti, è stata organizzata con 13mila euro, racimolati, dai ragazzi di questo collettivo, grazie al supporto dell’amministrazione comunale che, oltre ad aver stanziato 2mila euro di tasca propria, esponendosi presso l’Autorità Portuale gioiese ed alcune aziende locali, ha fatto si che, nelle casse del Festival, giungessero altri 4 mila euro, per un totale seimila.
Gli altri soldi sono stati raggranellati tramite autofinanziamento, sponsorizzazione dell’evento presso le aziende private ed infine grazie ad“Eppela”, «la piattaforma di “crowdfounding, renard based e generalista, che permette di creare un progetto, condividerlo con il proprio network ed ottenere un finanzianto per la sua realizzazione».
Francesco Comandè