Ad aprire i lavori ci ha pensato il consigliere Franco Bruzzese, con la sua dichiarazione di autosospensione, oltre che dal circolo territoriale cittadino, anche dal gruppo consiliare del Partito Democratico.
La discussione si è poi incentrata sulla situazione in cui versa lo scalo ferroviario di Rosarno, il sindaco Tripodi ha infatti fatto il punto della situazione, elencando i vari problemi che affliggono l’importante struttura: «biglietteria chiusa dal 30 luglio scorso, piattaforma per disabili non funzionante, mancanza di una postazione della Polfer e di videosorveglianza interna». L’amministratrice ha spiegato di aver presentato un documento che mette in rilievo la discordanza, creata parte degli uffici regionali, tra chiusura della biglietteria (la cui riattivazione costerebbe 80mila euro circa) e fondi stanziati per rivalutare l’intera infrastruttura (i Pisu constano di 45milioni di euro totali), garantendo tutto l’impegno possibile affinchè la città possa tornare a ricoprire il ruolo che le spetta di diritto.
Il consigliere Italiano, capogruppo del Pd, ha poi illustrato i punti riguardanti la “salvaguardia degli equilibri di bilancio e lo stato attuale di attuazione dei programmi” e la “rettifica dell’art.36 del vigente regolamento di contabilità”.
Ad infiammare gli animi, la polemica innescata da parte del rappresentante del Pdci medmeo Franco Cimato, il quale, nella giornata di oggi, ha criticato a mezzo stampa l’intera amministrazione, dichiarando che «il nostro comune sarebbe rimasto indietro rispetto ad altri» per ciò che riguarda la progettazione dei Pisu. «Niente di più falso – ha energicamente chiosato il sindaco – visto che il nostro ente, oltre ad essere capofila tra i 3 comuni interessati, si trova ad essere a buon punto nell’avanzamento dei lavori di progettazione». Il consigliere Papasidero ha inoltre invitato l’amico Cimato a presentarsi in comune «in modo sereno, per appurare lo stato reale dell’avanzamento dei lavori, finendola una volta per tutte di scrivere grosse fesserie sui giornali».
A relazionare sulla variante al vigente piano di fabbricazione del Terminal Bus, ci ha pensato l’assessore all’Urbanistica Mimmo Scriva: «è un lavoro molto importante che oltre a soddisfare a pieno l’idea di base dei Pisu (supportare i tre comuni dell’area portuale), andrà a servire la futura Città Metropolitana, dato che questo andrà a valorizzare ulteriormente il già importante scalo ferroviario rosarnese, porta d’entrata ferroviaria al Porto internazionale di Gioia Tauro». L’assessore Uddiccino ha inoltre sintetizzato il contenuto della relazione sullo stato del PSA, rendendo noto alla cittadinanza l’impegno profuso in questi mesi dalla dirigente, ing. Campisi, la quale «ha tentato in ogni modo di attuare una mediazione tra gli enti comunali coinvolti, riscontrando ritardi non dovuti al comune di Rosarno».
L’ultimo punto trattato è stato quello relativo all’accordo ATO5 per l’esercizio in forma associata della procedura di affidamento dei servizi ambientali. Il consigliere Italiano ha spiegato che «il nostro comune è stato l’unico, tra i 33 facenti parte della vecchia società di nettezza urbana (Piana Ambiente) fallita a causa di una gestione dissennata e della incapacità del suo management, reo d’aver negato, quando si era ancora in tempo, la possibilità di risolvere i problemi nati per colpa di 3 importanti comuni della Piana, a vincere una sfida molto importante: la ri-assunzione di 12 ex dipendenti, con la consapevolezza che il lavoro, in un momento di crisi come quello attuale, è l’obiettivo primario sul quale puntare».
«Rosarno – ha concluso Italiano – sarà quindi capofila di un consorzio che comprenderà anche altri comuni pianigiani (Sinopoli, San Procopio, Cinquefrondi, San Ferdinando e Melicucco) e che punterà tutto sulla raccolta differenziata spinta con servizio porta a porta, oltre che sulla riduzione dei rifiuti alla fonte, in modo da far sparire i cassonetti dalle strade e giungendo ad un abbassamento della Tarsu».
Francesco Comandè