
ROSARNO – Con “Spassiunatamente” (spettacolo musicale con Peppe Servillo e i Solis String Quartet) ha chiuso i battenti il cartellone estivo del “Magna Graecia Teatro Festival”, rassegna teatrale itinerante organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria in 13 siti archeologici calabresi, con la direzione artistica di Giorgio Albertazzi.
Lo spettacolo, elegante e raffinato omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana (prodotto da Camconcerti Srl), è andato in scena ieri sera presso il Parco Archeologico dell’Antica Medma.
A deliziare il pubblico ci hanno pensato Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel, accompagnato dal quartetto d’archi “Solis String Quartet”, composto da Vincenzo Di Donna (Violino), Luigi De Maio (Violino), Gerardo Morrone (Viola) e Antonio Di Francia (Cello).
La caratteristica dell’esibizione è stata la rilettura dei classici con il solo utilizzo di un quartetto d’archi e della voce. Questa formula è nata da una scelta artistica ben precisa: «spogliare di tutti gli orpelli questi capolavori rendendoli assolutamente eleganti e raffinati senza perdere quella forza e quell’incisività che ne hanno decretato il successo planetario».
Lo straordinario interprete, accompagnato dai 4 talentuosi musicisti che, con molta cura e professionalità, hanno saputo creare un’atmosfera di grande musicalità e coinvolgimento, durata all’incirca due ore, ha saputo coinvolgere il numeroso pubblico pianigiano, il quale, alla fine, ha chiesto a gran voce il bis, che gli artisti hanno concesso contraccambiati da applausi fragorosi.
Con Servillo ed i “Solis String Quartet, gli organizzatori del Magna Graecia Teatro Festival hanno quindi attuato una scelta precisa: rendere omaggio ai classici popolari della canzone napoletana, riproposti, per l’occasione, in una veste molto ricercata, con i brani più famosi della prestigiosa tradizione partenopea. Un evento unico nel suo genere che ha messo al centro della scena la città di Napoli, un tempo autentica capitale culturale europea.
Il repertorio di classici riproposti a Rosarno hanno reso omaggio a molti “maestri”, da Raffaele Viviani a Renato Carosone, da Roberto Murolo a Mario Merola: “Munasteru e Santa Chiara”, “Dicitincellu vuije”, “Maruzzella”, “Era di maggio”, “Dove sta Zazà” sono solo alcuni titoli delle celeberrime canzoni eseguite sul suggestivo palco medmeo. Un repertorio classico, conosciuto in tutto il mondo, che Servillo e i Solis String Quartet hanno saputo rileggere con la personalità originale dei grandi artisti.
Francesco Comandè