Riceviamo e Pubblichiamo:
ROSARNO – “E’ un clima culturalmente stimolante quello che si è respirato a Rosarno in occasione dei primi due incontri del progetto “Sentieri di carta”, organizzato dal comune medmeo insieme a Galatro, Gioia Tauro e Rizziconi e cofinanziato dalla Regione Calabria.
La kermesse culturale si è aperta venerdì con la presentazione del libro “Non è un paese per donne” alla presenza di una delle autrici del libro, la scrittrice e giornalista Manuela Iatì. L’incontro, moderato dalla responsabile della mediateca, Carmen Lacquaniti, è stato aperto dai saluti del sindaco, Elisabetta Tripodi, che si è detta molto felice di poter ospitare un evento del genere e si è augurata che questa sia una delle occasioni per poter discutere del ruolo che le donne sono chiamate a svolgere nella società. La parola è quindi passata a Manuela Iatì, nota al grande pubblico per essere corrispondente dalla Calabria per SkyTg24 e coautrice, insieme a Giuseppe Baldassarro di un libro denuncia quale “Avvelenati”.
Con l’entusiasmo e la passione che la contraddistingue la Iatì ha illustrato al pubblico presente i motivi che hanno portato alla pubblicazione del libro edito da Mondatori e curato da Carmen Pellegrino e Cristina Zagaria. Il libro, che si compone di 14 racconti scritti da altrettante scrittrici diverse per età, provenienza geografica, formazione, nasce il 13 febbraio 2011 in occasione della prima manifestazione “Se non ora quando” e si propone di restituire un’istantanea sulla situazione delle donne oggi in Italia.
“Dopo il Ruby-gate e le note vicende che hanno visto come protagonista l’ex-premier, Silvio Berlusconi, abbiamo voluto dar voce alla maggioranza delle donne italiane, quelle “funambole” che ogni giorno devono districarsi tra lavoro, bambini, casa, genitori, ecc. e che non corrispondono a quell’immagine di donna che, invece, la televisione tende a propinarci.” Nascono così 14 racconti di straordinaria normalità, nove dei quali tratti da storie vere. Tra questi la “Cianciallegra”, il racconto di Manuela Iatì, che narra la storia vera di Antonella Politano, una donna di Paola e che ha visto morire sei membri della propria famiglia (i genitori, la zia e tre sorelle) a causa dell’inquinamento di una centrale telefonica accanto alla quale abitavano e che ha trovato il coraggio di denunziare questa situazione nonostante le critiche dei suoi stessi concittadini.
Durante la serata sono stati letti alcuni brani del libro da Renata Falcone e Licia Amodeo del Laboratorio Teatrale Experimenta di Reggio Calabria.
Domenica mattina si è svolto, invece, il primo dei percorsi previsto all’interno del progetto: Dal centro storico e al cuore dell’antica Medma”.
Partendo da Piazza Duomo, vero e proprio cuore della città, i ragazzi del Laboratorio Teatrale “Le Nozze” dell’università Mediterranea, coadiuvati dall’archeologo Gianluca Sapio, hanno condotto i partecipanti in un viaggio fisico e temporale che ha riproposto le tappe principali della storia rosarnese. Alle descrizioni di Sapio si sono alternate le rappresentazioni di teatro diffuso messe in scena dagli attori Marcello D’angelo e Adele Rombolà.
Brani tratti dalle descrizioni del terremoto del 1783, dal “Viaggio in Calabria” Alexander Dumas, ma anche da autori locali come nel caso della poesia “Affacciata i Rosarnu” di Vincenzo Lacquaniti, declamata a pieni polmoni a Largo Bellavista quale omaggio allo splendido luogo da cui gli antichi medmei dominavano la pianura sottostante.
Descrizioni di monumenti, vie, palazzi che pian piano hanno portato il pubblico all’altro luogo simbolo di Rosarno: piazza Convento e il “Rione Baracche” dove ancora oggi sono visibili le vestigia del Convento dei Monaci Basiliani fondato nel 1526 e distrutto dal terremoto del 1783. Sino a noi è giunta l’antica cappella chiamata oggi “Chiesa del Rosario”.
Domenica 18 marzo si svolgerà l’altro percorso: “Un’antica strada tra le vigne” che approfondirà laconoscenza dell’antica città di Medma”.
Carmen Lacquaniti
Responsabile Mediateca Comunale Rosarno