
ROSARNO – Il circolo rosarnese del Partito Democratico si spacca in due. Filippo Italiano, nel pomeriggio di ieri, ha annunciato, con una lettera inviata al primo cittadino Elisabetta Tripodi, le proprie dimissioni da capogruppo dei democrat in consiglio comunale.
I primi scricchiolii in seno al gruppo consiliare, di cui Italiano era capogruppo, sono nati a causa di alcuni contrasti “internettiani” avvenuti con l’assessore del Pd Michele Brilli. Il membro di giunta, dalla propria bacheca di Facebook, avrebbe offeso, con dei “versi sarcastici”, alcuni consiglieri comunali e un dirigente democratico, dopo che il nutrito gruppi di “compagni” aveva esternato al sindaco delle lamentele riguardo ad un «atteggiamento offensivo tenuto – dallo stesso Brilli – in più occasioni».
Sembra essere guerra aperta, quindi, tra l’assessore alla P.I. ed il gruppo consiliare del Pd. Con il passo indietro di Italiano, conseguenza di una «sconfitta della propria linea politica», arrivato, come spiega egli stesso, a causa «da una mancata scelta chiara e netta del direttivo del Pd, che non ha voluto sancire una incompatibilità politica» tra Brilli ed il gruppo consiliare, gli equilibri all’interno della maggioranza, dopo appena un anno di governo cittadino, sembrano essere saltati.

«Il sottoscritto – si legge nella nota di Italiano – lascia il testimone, come è giusto che sia in democrazia», e siederà tra i banchi del civico consesso come semplice consigliere. Mentre Maria Borgese, Pasquale Calarco, Grace D’Agata e Andrea Il Grande si autodetermineranno. A questo punto il ruolo di Capogruppo dovrebbe passare all’unico consigliere democratico rimasto fuori dalla diatriba, Franco Bruzzese.
Importante sottolineare che oltre ad attaccare Brilli per il comportamento «disgustoso ed aberrante» tenuto negli ultimi tempi, Italiano ha affondato il colpo addossando al membro di giunta, candidato del Pd alle ultime elezioni amministrative, «la peggiore sconfitta politico-elettorale nella storia di questo partito, con il dato delle provinciali 2011 che ci ha relegato ad una marginalità estrema».
«È su questo dualismo inconciliabile – conclude Italiano – che si gioca la credibilità ed il futuro del partito. La palla ora passa al primo cittadino Elisabetta Tripodi, alla quale spettano le decisioni finali.
Francesco Comandè