ROSARNO – Quello dei progetti Pisu è diventato un vero e proprio “campo di battaglia”, all’interno del quale i vari schieramenti politici gravitanti nell’orbita della sinistra cittadina hanno ingaggiato un duello a suon di comunicati stampa: è il caso del Pdci, guidato da Franco Cimato, che nei giorni scorsi ha attaccato a muso duro sia il sindaco medmeo, Elisabetta Tripodi che il circolo territoriale del Pd, il quale, tramite il capogruppo in consiglio comunale Pippo Italiano, ha rispedito al mittente le accuse mosse.
Tutto è cominciato con una nota, diffusa da Cimato, nella quale veniva sminuita la figura del sindaco Tripodi, il quale «mentre il collega di Gioia Tauro partecipava al “Forum dei sindaci dell’Ue” a Bruxelles, si accingeva a ritirare l’ennesimo premio anti ‘ndrangheta» perdendo un’occasione importante per la nostra città, quella di «confrontarsi, tra gli altri, con il presidente europeo Barroso e col primo ministro cinese».
Il coordinatore dei Comunisti italiani ha poi spostato il tiro verso il Pd locale, investito, a suo dire, da una crisi interna che di politico ha ben poco, visto che circolo territoriale dei bersaniani si sarebbe spaccato in due a causa di presunte spartizioni di incarichi che, «stando alle voci che circolano nelle bettole di paese e non più nelle sezioni politiche, alla fine vedranno un gruppo decidere sui Pisu e l’altro sui fondi Fas».
Cimato aveva poi attaccato tutta l’amministrazione riguardo a presunti «ritardi di progettazione rispetto agli altri 2 comuni dell’area portuale, nei quali le gare d’appalto vengono fatte alla luce del sole».
Proprio su quest’ultimo argomento hanno voluto rispondere i democratici che, tramite FilippoItaliano hanno fatto sapere quanto dispiaccia apprendere che «Franco Cimato abbia riportato voci che circolano nelle bettole di Rosarno, dimostrandosi, un dirigente di partito non capace di discernere tra le voci che possono avere un fondamento, tali da meritare la divulgazione e quelle che, come in questo caso, sono voci volgari, false e calunniose che avrebbero dovuto rimanere voci da bettole».
Le forze che amministrano il comune di Rosarno avevano sostenuto, durante la campagna elettorale (che ha visto lo stesso Cimato impegnato in prima linea nella coalizione che sosteneva la Tripodi), che in caso di vittoria, al fine di garantire la massima legalità nel settore degli appalti avrebbero utilizzato per le future gare la Stazione Unica Appaltante della Provincia(SUAP). «Ci dispiace quindi per per quanto accaduto – ha proseguito Italiano – e ci dispiace per i tanti iscritti e simpatizzanti del Pdci, che non meritavano di cadere, indirettamente, in un simile squallore».
I democratici si dicono inoltre curiosi di sapere «cosa avrebbero da spartire i consiglieri del PD». Per quanto riguarda la gestione dei FAS (fondi comunitari, destinati al Governo nazionale e da questo distribuiti alle Regioni per finanziare lavori infrastrutturali come strade, autostrade, ferrovie ecc. ecc.), l’ente comunale, infatti, non ha voce in capitolo sulla gestione «e quindi il Pd men che meno».
La discussione, da parte di Italiano almeno, si chiude con un invito presso la sede Comunale, «affinchè il buon Cimato possa, con i propri occhi e le proprie orecchie, prendere contezza dello stato dell’arte dei PISU, al fine di tranquillizzarsi sulla ripetuta bugia che il nostro comune sarebbe rimasto indietro rispetto ad altri».
Francesco Comandè