Lo riferisce una nota della Direzione Investigativa Antimafia che spiega come alcuni dei personaggi a cui erano intestati i beni erano stati legati alla ‘ndrina dei Gallico di Palmi, per anni protagonista di una sanguinosa faida insorta con la famiglia dei Condello.
In particolare, uno dei due personaggi colpito dai provvedimenti, negli anni passati, mentre era in compagnia di Alfonso Gallico, capo dell’omonima ‘ndrina di Palmi, di cui era l’autista, rimase vittima di un agguato mafioso nel corso del quale Gallico stesso perse la vita.
Tra i beni confiscati vi sono 18 società, tra le quali un centro estetico e numerose società di intermediazione finanziaria, una lussuosa villa di 29 stanze con piscina a Formello (Roma), nonché 70 rapporti bancari.
Holding del gruppo era la società ‘Adonis’, con varie sedi a Roma, tra cui il quartiere Coppedè e i Parioli, che aveva il compito di acquisire immobili e quote societarie per svariati milioni di euro.
Le indagini hanno disvelato, spiega la Dia, un particolare meccanismo societario, denominato ‘trust’, che garantisce, oltre a vantaggi fiscali in ambito Ue, il trasferimento della proprietà, consentendo ‘l’anonimato’ e rendendo così estremamente difficoltoso individuarne l’effettiva titolarità.