«Non voglio che questa regione abbia impianti di termovalorizzazione inquinanti come quello di Gioia Tauro che dovrebbero comunque essere ammodernati. Allora ho pensato che si poteva ammodernare quell’impianto e renderlo più performante e ho spiegato ai sindaci che nel progetto per il quale abbiamo fatto una manifestazione di interesse, cui seguirà un bando di gara, è prevista la riduzione delle emissioni inquinanti dell’80% e in alcuni casi dell’88% rispetto a quello che accade oggi».
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto dopo l’incontro con i sindaci della Piana di Gioia Tauro incentrato sull’ipotesi di raddoppio del termovalorizzatore che insiste su quell’area che ha provocato proteste da parte della popolazione.
Dalla riunione, svoltasi alla Cittadella regionale, presenti il sindaco metropolitano Carmelo Versace, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e altri primi cittadini dei comuni della Piana è iniziato un dialogo istituzionale ma, durante la discussione a tratti con toni anche accesi, sono rimaste integre le differenze di posizioni tra le parti.
«Sono soddisfatto del confronto che si è avviato – ha aggiunto Occhiuto – e sono sempre per il dialogo. In questi mesi ho ricevuto tantissimi sindaci dimostrando sempre grande attenzione perché stanno in trincea ed è doveroso dialogare con loro. Oggi è andata bene perché è stata l’occasione per scambiarci delle opinioni, poi ciascuno rimane della sua idea. Ho scelto di fare il presidente della Regione per tentare di cambiare per cui non voglio che ci siano i rifiuti in mezzo alle strade soprattutto d’estate quando dovrebbero esserci i turisti. Peraltro in tutta Italia si investe sulla termovalorizzazione, non vedo perché non si possa fare anche in Calabria».
«Ho accolto la proposta dei sindaci – ha detto ancora il presidente della Regione Calabria – di essere coinvolti nell’attività di controllo e vorrei che si facesse un protocollo d’intesa tra Regione, l’Arpacal e comunità locali al fine di dare ai sindaci la possibilità di attivare l’Arpacal ogni volta che è necessario farlo per verificare i livelli di emissione. Il confronto serve anche a questo: acquisire delle buone soluzioni quando i sindaci le propongono».
«Non mi sottraggo mai ai confronti – ha detto ancora Occhiuto – ma ho detto anche ai rappresentanti della Città metropolitana che se l’obiettivo è quello di ragionare assieme sullo sviluppo locale sono sempre disponibile a farlo. Se invece l’obiettivo è quello di mostrare i muscoli non ho mai avuto timore di chi mostra i muscoli e credo di avere governato in questi mesi dimostrando che non temo pressioni o decisioni impopolari. Ho spiegato loro che la parte della Calabria che secondo me può essere il motore di sviluppo per tutta la Calabria è proprio l’area di Gioia Tauro con il porto, sviluppatosi nella distrazione generale della politica, che diventerà ancora più importante per effetto di questa sciagurata guerra a seguito della modifica degli assetti della logistica».
«Non abbiamo parlato del rigassificatore, però – ha aggiunto il presidente rispondendo ad una domanda – questo è un altro obiettivo strategico della Regione. Il rigassificatore ha già tutte le autorizzazioni valide è oggetto di un confronto continuo tra me e il governo e ci permetterebbe di produrre un terzo del gas che attualmente l’Italia importa dalla Russia. Soprattutto avrebbe una enorme piastra del freddo che potrebbe rivelarsi l’infrastruttura necessaria per costruire nell’area di Gioia Tauro un grande distretto dell’agroindustriale. È un’idea ambiziosa ma la Calabria deve scoprire il gusto di innamorarsi di idee ambiziose e della possibilità di fare grandi cose. Non basta dire che in passato nulla ha funzionato e quindi non ci fidiamo del futuro. Proprio per questo dobbiamo trasformare le buone intenzioni in buone pratiche di Governo».