HomeCronacaRevocate le facoltà presbiterali a don Antonello Tropea

Revocate le facoltà presbiterali a don Antonello Tropea

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Il vescovo della diocesi di Oppido – Palmi Francesco Milito il 5 gennaio del 2016 ha revocato le facoltà presbiterali a don Antonello Tropea. La notizia è stata resa pubblica ieri con una nota dell’ufficio comunicazioni sociali dopo la condanna a quattro anni di reclusione emessa nei confronti del sacerdote per prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne.

“Il Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Francesco Milito, – si legge nel comunicato – addolorato per la triste vicenda e soprattutto per il coinvolgimento di minori, rende pubblico il decreto di revoca delle facoltà presbiterali a don Tropea già emesso e trasmesso il 5 gennaio scorso tramite gli avvocati difensori attenendosi al divieto di poter con lui direttamente comunicare e in ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni canoniche nei casi di reati comprovati.

Si legge ancora nella nota: “Mentre prosegue il percorso giuridico e in attesa delle successive azioni legali il vescovo continua ad essere vicino nella preghiera alle persone coinvolte: ai minori e alle loro famiglie, affinché il Signore possa rendere giustizia e consolazione; a don Antonello affinché la misericordia divina lo conservi nella conversione del cuore; alla Chiesa diocesana tutta perché rimanga salda nella fede, unita nella preghiera, lontana da ogni segno di umano giudizio e sconforto”.

Don Antonello Tropea è stato condannato a quattro anni di reclusione per prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne, ma assolto per altri capi d’imputazione.

Il sacerdote 44enne, ex parroco di Messignadi, una frazione di Oppido, è stato giudicato con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Reggio Calabria.

L’arresto

Il religioso è stato arrestato (leggi l’articolo) nel dicembre scorso dalla squadra mobile di Reggio Calabria.

Pochi giorni dopo l’arresto, avvenuto il 18 dicembre 2015, don Antonello Tropea è stato sottoposto agli arresti domiciliari in una località lontana dalla Calabria.

L’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, guidata dal dirigente Francesco Rattà e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è iniziata nel marzo del 2015, quando il sacerdote è stato fermato a bordo di un’auto con un ragazzino, in un luogo poco frequentato e nascosto. Insospettiti da quella scena, gli agenti di polizia sono risaliti al ragazzo che era in macchina con il sacerdote, e lo hanno interrogato. Il ragazzo, un 17enne, ha riconosciuto in fotografia don Antonello Tropea, ed ha raccontato di averlo conosciuto in una chat per omosessuali; il sacerdote si è presentato al minorenne con altro nome, non riferendo naturalmente di essere un prete. Il ragazzo aveva inoltre raccontato di aver ricevuto da don Tropea 20 euro per un rapporto sessuale in auto.

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