Due storie che s’intrecciano, quella di una città, Reggio Calabria, pronta a vivere un grande evento, e quella di una generazione, la microstoria di un giovane adolescente alle prese con i cambiamenti propri dell’età e la promessa di entusiasmanti novità.
Si chiama “Venuti dal mare” il nuovo lavoro di di SpazioTeatro, scritto e interpretato da Gaetano Tramontana con la partecipazione di Alessio Laganà, che debutterà sabato alle 20:30 all’Auditorium Zanotti Bianco di Reggio Calabria (in replica domenica alle 18:30) nel cartellone del Ragazzi Medfest.
Un viaggio tra musica e parole attraverso la primavera e l’estate del 1981, un racconto che vuole offrire uno spaccato di un momento storico decisivo per una città, una comunità, e per l’intera regione. Due storie parallele che si intrecciano, tra le vicende personali di un quindicenne e la prima esposizione dei Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
«L’idea di questa nuova produzione ci era venuta in mente già un po’ di tempo fa – ha commentato Tramontana – e abbiamo colto l’occasione del cinquantenario dei Bronzi per portarla in scena. La vicenda però è ambientata qualche anno dopo il ritrovamento delle due statue, quando nel 1981 i Bronzi vengono esposti per la prima volta a Reggio Calabria, dopo varie vicissitudini che molti, soprattutto i giovani, non conoscono o hanno dimenticato. Per questo abbiamo pensato ad un racconto fra musica e parole che potesse rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni, raccontando proprio della gioventù degli anni ‘80»
Tra ironia e malinconia, ricordi e cronaca, Gaetano Tramontana intreccia racconto privato e pubblico, in una narrazione che attraverso oggetti, musiche e immagini parla allo stesso tempo di una generazione e di una comunità immersa nei primi anni ‘80. L’espediente narrativo è quello di una sorta di programma radiofonico dove musica e memoria si incontrano, tra le narrazioni di Tramontana e un djset allestito sul palcoscenico per riprodurre le colonne sonore che hanno accompagnato quel periodo.
Un lavoro che racconta molto della città di Reggio, della Calabria, dell’Italia intera e soprattutto della gioventù del periodo, attraverso lo sguardo del giovane protagonista, la cui vicenda si intreccia a quella dell’esposizione delle due statue.
Lo spettacolo
Estate 1981, Reggio Calabria si appresta a vivere l’estate “storica”: i Bronzi tornano a casa per restarci per sempre, il Museo è rivoluzionato, la piazza antistante si riempie di luci, la città è pronta a rialzare la testa guidata dai suoi millenari guerrieri. Un ragazzo di 15 anni torna da un fantastico viaggio all’estero, il primo con un gruppo di amici, e ognuno di loro non vede l’ora di tuffarsi nell’estate reggina illuminata dai Bronzi che richiamano turisti come mai accaduto prima. La vita appare meravigliosa e le facce barbute dei due uomini di bronzo riempiono i cuori di fiducia per il futuro. È pieno di luce quell’agosto del 1981…o forse no. Come tutte le storie, anche questa è ricca di luci e di ombre che si inseguono e giocano con la vita: il lutto che ha colpito la famiglia del giovane durante la sua assenza che un po’ gli cambierà la vita, si rispecchia nella storia del ritrovamento delle due statue, una storia ancora oggi ingarbugliata.