Si avvicina la data del referendum costituzionale sul taglio del numero dei Parlamentari . Il 20 e 21 Settembre gli italiani saranno chiamati a ratificare o respingere la Legge Costituzionale che riduce il numero di deputati e senatori, senza che sia necessario raggiungere il quorum per la validità della consultazione.
Se dovesse essere ratificata la legge, in Calabria passeremmo ad essere rappresentati da 13 Deputanti e non più da 20, e da 6 Senatori anziché 10.
L’ex consigliere di maggioranza di Palmi Antonio Papalia, da sempre impegnato in politica, ha espresso apertamente di votare “no” alla proposta, spiegando i motivi della sua scelta riassumendoli in 5 punti.
«Intanto si riduce la rappresentatività popolare – spiega Papalia – Avremmo un Deputato ogni 151mila elettori (peggiore rapporto tra i paesi dell’Unione Europea) e ciò allontanerebbe i rappresentanti dal popolo e rafforzerebbe le segreterie dei partiti. Meglio riformare la legge elettorale e cancellare i listini. In secondo luogo, il gioco non vale la candela: per l’Osservatorio sui conti pubblici, risparmieremmo 95 centesimi a testa ogni anno. Meglio ridurre gli stipendi ed intervenire sui carrozzoni nelle Regioni italiane. Ancora – prosegue l’ex consigliere – un Parlamento più piccolo non vuol dire un Parlamento più efficiente: rimarrebbe in vita il cauto ma lento sistema bicamerale, con proposte di legge che fanno la spola tra Camera e Senato per anni. Inoltre si cancellano di fatto le minoranze ed aumenta il rischio di modifiche alla Costituzione senza passare dal referendum popolare (sarebbe più facile superare la soglia dei 2/3 dei voti parlamentari previsti per modificare la nostra Carta Fondamentale), e per finire è una riforma slegata da tutto: si toglie un neo senza intervenire sugli organi vitali della Repubblica».
«Si archivi con un NO questo referendum che risponde solo alla pancia e si lavori con sollecitudine per eliminare i listini precompilati dai partiti e formare una classe dirigente preparata – chiosa Antonio Papalia – Meglio 945 Parlamentari competenti eletti dal popolo che 600 Parlamentari scelti a tavolino».