PALMI – Si chiama Giuseppe Papalia, ha 27 anni e per gli inquirenti sarebbe il basista della rapina avvenuta a Delianuova all’interno di un supermercato, il 7 aprile scorso, in cui hanno perso la vita Giuseppeantonio Strano, titolare del supermercato, e Luigi Napoli, uno dei rapinatori.
Lo hanno arrestato questa mattina all’alba i carabinieri della Compagnia di Palmi che hanno condotto le indagini, coordinati dal sostituto procuratore Enzo Bucarelli che ha inoltrato richiesta di fermo in carcere, accordata dal giudice per le indagini preliminari Fulvio Accurso.
Giuseppe Papalia è ritenuto il basista e l’agevolatore della fuga del gruppo che ha messo a segno la rapina composto da Luigi Napoli (morto la sera stessa del colpo perché raggiunto dai proiettili esplosi dal fratello del commerciante), Giuliano Napoli e Antonino Festa, già arrestati nei mesi scorsi.
La sera del 7 aprile scorso, poco dopo le 19, due persone travisate, di cui una armata di pistola, Luigi Napoli, facevano irruzione all’interno dell’ esercizio commerciale al fine di farsi consegnare, sotto minaccia dell’arma da fuoco, l’incasso del supermercato.
Tutto questo accadeva mentre un rapinatore, Antonino Festa, cercava d’impossessarsi del danaro, ed il proprietario opponeva viva resistenza ai malviventi ingaggiando con gli stessi, ed in particolare con quello armato, una colluttazione, nel corso della quale sono stati esplosi diversi colpi all’indirizzo del commerciante che è morto in quella circostanza.
Nel frattempo giungeva nell’esercizio commerciale il fratello della vittima, Michele Strano, che ha esploso alcuni colpi di pistola all’indirizzo del rapinatore armato.
I due rapinatori quindi, con l’ausilio di un terzo complice Giuliano Napoli, che attendeva all’esterno del supermercato a bordo di un’autovettura, poi risultata rubata, si davano alla fuga; poco dopo, sul selciato di una stradina isolata del comune di Delianuova, è stato ritrovato il cadavere di Luigi Napoli evidentemente abbandonato dagli altri rapinatori in fuga.
A seguito del gravissimo fatto di sangue, le attività d’indagine compiute hanno permesso d’individuare quali autori dello stesso, oltre al defunto Luigi Napoli, anche Giuliano Napoli ed Antonino Festa; quest’ultimo veniva rintracciato nella tarda mattinata del giorno seguente nelle campagne della frazione di Castellace di Oppido Mamertina e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto.
Successivamente, il nove aprile, veniva sottoposto a fermo di delitto anche Giuliano Napoli che nel frattempo si era spontaneamente presentato in caserma a Palmi.
A seguito dei due fermi, l’attività d’indagine è comunque proseguita al fine di fare chiarezza su alcuni aspetti che sin da subito facevano desumere che all’efferata rapina aveva preso parte almeno un’altra persona, un “conoscitore” d’area o un cosiddetto “basista”.
L’ ipotesi investigativa è stata confermata dalle risultanze delle varie attività d’indagine intraprese, sia quelle tecniche d’intercettazione, sia quelle di riscontro sul territorio, di sopralluogo ed informative.
All’esito della predetta attività d’indagine, si raccoglievano gravi indizi di colpevolezza a carico di Giuseppe Papalia che con ogni evidenza aveva coadiuvato e coordinato nell’attività illecita gli esecutori materiali, fungendo appunto sia da basista ma anche da vero e proprio “regista” della stessa.
Inoltre è stato accertato come il Papalia abbia svolto un ruolo determinante nell’individuazione del luogo d’abbandono dell’auto utilizzata per la rapina (rinvenuta in una stradina di montagna, isolata ed evidentemente nota solo ad un ottimo conoscitore della zona) e per le successive via di fuga utilizzate (anch’esse isolate e di difficile conoscenza ed accesso).