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Ranuccio, Ippolito ed il matrimonio della discordia

Se fosse stata una commedia il titolo azzeccato sarebbe stato semplice da trovare: richiamando un po’ l’opera napoletana di Totò, l’avremmo potuta chiamare “Peppe, Pino ed il matrimonio della discordia”.

Peccato, però, che di commedia non si tratta, perché tutto – o quasi – è avvenuto all’interno della sala consiliare, durante l’ultimo consiglio comunale, quando maggioranza ed opposizione (Ippolito) si sono ritrovati a fare i conti con una vicenda che coinvolge Ppm, sindaco e matrimonio di questi.

Nell’ultimo numero di “Azione Metropolitana”, il periodico di informazione curato dal Circolo “Armino” di cui il consigliere di opposizione Pino Ippolito è presidente, in un articolo a firma del direttore del giornale, Rocco Lentini, in un passaggio viene riportato quanto segue: «[…] di un sindaco che utilizza il personale di un’azienda municipalizzata ed i suoi mezzi per addobbare la chiesa per il suo matrimonio […]».

Il passaggio è inserito in un contesto in cui il direttore fa un ragionamento-critica sul politically correct, o forse sarebbe meglio dire incorrect, citando una serie di fatti riguardanti la maggioranza ed alcuni esponenti dell’opposizione – per altro mai indicati col proprio nome – che si conclude con una affermazione lapidaria: «tutto questo è una porcheria».

E nel calderone delle porcherie rientra anche il presunto trasporto di addobbi avvenuto con i mezzi della municipalizzata Ppm, in occasione del matrimonio del primo cittadino, avvenuto l’estate scorsa.

«È una calunnia bella e buona, è una falsità», tuona Ranuccio, che subito si premura di esibire le fatture che proverebbero che il servizio di trasporto degli addobbi sarebbe stato pagato.

Il primo cittadino sostiene dunque di non aver commesso alcun illecito e di aver pagato la Ppm per il lavoro svolto, nonché il suolo pubblico utilizzato per il banchetto del brindisi nuziale al termine della cerimonia religiosa.

«Questo episodio dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, come questa compagine politica avendo poco o nulla da proporre per il bene della città, pensa solo a demolire l’immagine di un’amministrazione che invece opera quotidianamente per il bene della città, seppur tra mille problemi, avendo come pilastri i principi della legalità e della trasparenza; tanto nella vita privata quanto nell’esercizio delle pubbliche funzioni – replica il sindaco attraverso una nota stampa – Non avendo contenuti o argomenti strettamente politici, evidentemente, si prova a scalfire il nostro agire, con argomentazioni strettamente personali, peraltro totalmente false. Tale atteggiamento è davvero grave e certamente genera un clima non positivo per la cittadinanza. Invitiamo per l’ennesima volta gli amici intellettuali del Circolo “Armino” a voler occuparsi di cose serie, che possano portare un contributo reale e positivo per il miglioramento della nostra Città. Non è certamente con la calunnia e la diffamazione che acquisiranno maggiori consensi».

Adesso il sindaco annuncia querela nei confronti del Circolo, editore del periodico su cui è stato pubblicato l’articolo considerato diffamatorio.

«Atteso che non è la prima volta che si verificano questi episodi – conclude Ranuccio – ci riserviamo di presentare formale querela. Il risarcimento sarà utilizzato per acquistare arredo urbano, che magari intesteremo proprio al circolo in questione; almeno cosi, probabilmente, avremo trovato il modo per far lasciare traccia del loro operato, con qualcosa di positivo, che si distingua dalle solite accuse, denunce, falsità ed addirittura calunnie».

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