Tutto in una notte. L’orologio segna pochi minuti prima delle 23 del 29 Aprile 2020 e sul sito della Regione Calabria ecco comparire un’ordinanza firmata dal Presidente Jole Santelli: dal 30 Aprile via libera agli spostamenti in altri comuni per praticare attività sportiva e all’apertura di bar, pizzerie e rosticcerie con possibilità di consumazione al tavolo ma all’aperto.
Un’ordinanza “regalo” ai cittadini calabresi, firmata perché «in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, ed è giusto oggi che la Regione ponga in loro fiducia». Ma è subito guerra.
I sindaci di Palmi, Giuseppe Ranuccio, e Polistena, Michele Tripodi, sono i primi a scagliarsi contro l’ordinanza del Presidente Santelli, annunciando misure di contenimento con effetto immediati. Nel giro di poco tempo anche Aldo Alessio, sindaco di Gioia Tauro, e Michele Conia, primo cittadino di Cinquefrondi, hanno espresso parere contrario alla decisione della Santelli.
«La salute prima di tutto, no a riaperture imprudenti – dice Ranuccio – Ritenendo illegittima, nonché imprudente e frettolosa l’ordinanza diramata in tarda serata dalla Governatrice Santelli, ho da poco firmato un’ordinanza che prevede la non applicazione di quanto in essa contenuto. Abbiamo a cuore il bene primario della salute pubblica, per questo motivo ci opponiamo a tutto ciò che possa costituire pericolo per essa. Abbiamo deciso di non applicare quanto previsto dall’ultima ordinanza regionale; su tutto il territorio comunale, fino al 3 Maggio, restano vigenti il DPCM del 10 Aprile, le ordinanze regionali n. 29 del 13 Aprile, n. 32 del 17 Aprile e n. 36 del 24 Aprile, nonché l’ordinanza sindacale del n. 41 del 28 Aprile».
Stessa decisione a Polistena, dove il primo cittadino Michele Tripodi ha detto: «A Polistena si applicano le regole in vigore sino al 4 maggio che fanno riferimento al DPCM del Governo e dalle ordinanze sindacali. Il primo “intraprendente” che prova a mettere tavolini fuori appellandosi all’ordinanza illegittima della Santelli sarà multato e denunciato. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti finora».
Prudente anche Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, che dice: «Per quanto mi riguarda a Cinquefrondi si applicherà la Costituzione Italiana. Intanto, per domani, c’è ancora in vigore una mia ordinanza che dovrà essere rispettata così come, fino a prova contraria, dovrà essere rispettato quanto previsto dal Dpcm».
A Gioia Tauro il sindaco Aldo Alessio si rivolge così ai cittadini: «Non facciamo entrare dalla finestra ciò che siamo riusciti a tenere fuori dalla nostra porta. Capisco tutte le nostre difficoltà sociali ed economiche, ma la vita viene prima di tutto. Dobbiamo seguire una linea di apertura graduale e responsabile, così com’è stata saggiamente indicata dal Governo. Per le famiglie indigenti e le imprese commerciali e artigianali in difficoltà economiche servono finanziamenti a loro sostegno e non fughe in avanti che ci porteranno solo dolore e morte. Il rischio è che sprofonderemo ancora di più e i sacrifici fatti fino ad oggi saranno facilmente vanificati. Tutto questo non ce lo meritiamo. C’è un tentativo in atto destabilizzante per la nostra democrazia e noi tutti non possiamo permettercelo in fase di pandemia, e il rischio è che il Paese andrà alla deriva senza nessun controllo e ordine. Per questo motivo chiedo a tutti Voi di attenervi strettamente alle Ordinanze del Governo e a quelle del Sindaco in vigore fino al 3 maggio».