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Raffaele Paganini chiarisce: «Su Bolle sono stato frainteso»

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Raffaele Paganini durante l'esibizione alla Notte dei Sospiri

PALMI (13 settembre  2011) – Prendete un ballerino del calibro di Raffaele Paganini e fatelo parlare di un altro ballerino di peso, Roberto Bolle. Il risultato? Un lungo ed appassionante dibattito, che ha catalizzato l’attenzione dei media nazionali per diversi giorni.

E’ successo ad agosto, a Palmi, al termine dell’esibizione di Raffaele Paganini ospite alla “La Notte dei Sospiri”, l’evento realizzato dall’autore televisivo Domenicantonio Minasi, per omaggiare la poetessa Caterina Paladino Minasi, deceduta nel 2009: la conduttrice della serata, Lorena Bianchetti, gli chiede un giudizio su Roberto Bolle e la risposta di Paganini apre la polemica.

«Roberto Bolle è un ballerino bravissimo con tantissimo talento e grande personalità, ma è anche molto molto fortunato, perché non ha davanti astri della danza come Baryshnikov, Nureyev e Vassiliev».

Raffaele Paganini intervistato da Lorena Bianchetti alla Notte dei Sospiri

Parole che, c’era da aspettarselo, hanno fatto esplodere un caso nazionale.

Paganini invidioso di Bolle? Paganini attacca Bolle?

Non esattamente, e a chiarire bene il senso di quelle parole è proprio il ballerino romano, che nel corso di un’intervista al telefono ci spiega bene cosa intendesse dire.

«Metto subito in chiaro un concetto fondamentale: le mie parole sono state travisate – spiega Paganini – Io sono fiero di Roberto Bolle, perché è un ballerino che ha raggiunto altissimi livelli professionali ed è oggi la bandiera della danza italiana. Quello che io intendevo dire parlando di “fortuna”, è che di sicuro Roberto ha avuto strada  facile perché non si è dovuto misurare con i mostri sacri della danza, Baryshnikov, Nureyeve Vassiliev, ma mai e poi mai mi permetterei di dire che la sua non è bravura ma fortuna».

Altro che invidia stile “Il Cigno Nero”: nelle parole di Raffaele Paganini non c’era neppure un grano di malizia ma la polemica che è sorta, è frutto della cattiva interpretazione dei giornalisti.

«Se fossi invidioso di Roberto sarei uno sciocco – prosegue Raffaele Paganini – Ho 53 anni, una carriere stupenda alle mie spalle e tanti successi raggiunti. Se provassi invidia per un ragazzo di 36 anni, nel pieno della sua scalata al successo, è come se invidiassi quello che sono stato io all’età di Roberto. Ribadisco il concetto: sono fiero e contento che Roberto Bolle sia l’orgoglio della danza italiana».

Viviana Minasi

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