“È necessario che una parte d’Italia spieghi se stessa al resto della Nazione? E se la risposta è affermativa, quali ne sono le ragioni?”. A domandarlo è Mimmo Nunnari, giornalista e scrittore calabrese che nei giorni scorsi ha presentato a Palmi il suo ultimo libro da titolo “La Calabria spiegata agli italiani”.
L’incontro è stato promosso da Rotary, Lions, Fidapa, Soroptimist, Inner Wheel, Kiwanis, Rotaract, Leo, Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia”, Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, tutte associazione e club service operanti nella Piana di Gioia Tauro, e si è svolto nell’Auditorium della Scuola Superiore di Psicologia Applicata “G. Sergi”, uno degli enti organizzatori.
“L’aggregazione fra le associazioni finalizzata al battesimo del libro – ha sottolineato Nunnari – è una circostanza unica, ma significativa, indicativa del bisogno di coesione fra i cittadini, che da calabresi attendono risposte ai propri bisogni e alle proprie necessità da parte del Governo di Roma”.
L’incontro è stato moderato da Sofia Ciappina, psicologa, la quale ha dispensato una prolusione del testo, per poi passare il microfono a due interlocutori illustri quali Santino Salerno e l’avvocato Armando Veneto, che in qualità di lettori qualificati, hanno presentato all’interessato pubblico il saggio, sfogliandone le pagine più significative e chiosando con la loro personale interpretazione.
E se il commento di Salerno ha avuto cadenze più di tipo antologico-letterario, con una retrospettiva, a tratti anche malinconica, ai grandi autori calabresi, spesso non gratificati dal successo e dai riconoscimenti che avrebbero certamente meritato, con l’intervento dell’avvocato Veneto il racconto è diventato storia, impegno civile e manifesto, con una proiezione verso il futuro, in cui il talento e le speranze dei calabresi troveranno certamente il meritato riconoscimento.
Le conclusioni sono state affidate all’autore, che ha riconosciuto all’incontro di presentazione di Palmi il merito di avere consegnato a tutti gli intervenuti il messaggio di una nuova forma di Meridionalismo, in cui la coesione e la forza di tutte le componenti sane e virtuose della società calabrese debbono certamente rialzare la testa per puntare alla costruzione del proprio, glorioso futuro.