Inquieto Notizie

Quanti ricordi…

Di Santo Sciglitano – Quanti ricordi per noi nostalgici nati qualche decennio fa…

Spulciando le mie vecchie foto, preso da un momento di nostalgia, mi vengono per le mani delle immagini, rigorosamente in bianco e nero oltre che un po’ sfuocate, in cui ero immortalato a giocare con mio fratello e alcuni vicini di casa. Il luogo era il piazzale davanti la chiesa del Rosario ed il gioco a cui giocavamo era “u surici”. 

Gioco semplicissimo: consisteva nel porre a terra un pezzo di legno lungo circa 15 cm appuntito alle due estremità, che veniva colpito con un altro pezzo di legno lungo circa un metro. L’esecuzione richiedeva un po’ di abilità perché si doveva colpire, “u surici, il legno più piccolo, ad una delle estremità appuntite con quello lungo in modo in modo da farlo alzare in aria in verticale, per poi colpirlo al volo per mandarlo il più lontano possibile. Vinceva chi lanciava “u surici” più lontano.

Non c’era un numero stabilito di giocatori, più si era meglio era. Si passavano ore intere in compagnia di amici ridendo, scherzando e sfottendosi. 

Il bello dei giochi della mia infanzia non era solo giocarci ma andare alla ricerca dei componenti dei giochi stessi; infatti tutti i giochi o quasi venivano auto costruiti.

Si assaporava la pianificazione della ricerca dei materiali, si costruivano i giochi stessi ed anche questo aspetto faceva parte del gioco e della competizione.

Infatti ancor prima di iniziare a giocare c’era il confronto su ciò che si portava, su come si era costruito, su dove si era recuperato i materiali.

Quanti ricordi… tutti gelosamente custoditi nella mia – nostra – memoria.

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