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Quando la musica è più forte della guerra: applausi per Ivan, talento ucraino della fisarmonica che a soli 9 anni ha incantato Palmi

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La guerra spesso gela non solo i rapporti tra le nazioni, ma iberna anche le passioni, i talenti, lasciandoli in sospeso.

Il “sacro fuoco” della musica del piccolo Ivan però è rimasto vivo. Nonostante la fuga, nonostante la guerra. Un fuoco dirompente che ha infiammato, domenica 24 Aprile 2022, la Sala Consiliare del Comune “Cardone” di Palmi, in occasione del concerto che l’associazione IbicoLab, assieme alla stessa amministrazione comunale ha organizzato per lui.

L’evento ha inaugurato inoltre la Prima stagione musicale giovanile “Primavera in Musica, Giovani in Concerto”. Ivan Homolskyi, un talentuoso fisarmonicista ucraino di 9 anni, Il ha sbalordito il pubblico con brani di grande virtuosismo, eseguiti con maturità espressiva e completamente a memoria.

Ivan si è esibito all’interno di un programma concertistico di generi e stili di compositori di diversi paesi. Italia, Ucraina, Russia, Inghilterra, Argentina: una scaletta scelta non a caso, per dimostrare che la musica non ha confini.

Presente in sala un anche nutrito gruppo della comunità ucraina presente a Palmi, tra cui altri rifugiati.

Il giovane musicista fino a poco tempo fa coltivava il suo talento ricco di energia nella piccola cittadina di Chasiv Yar, provincia di Donetsk nel Donbass, dove frequentava la quinta classe della scuola d’arte. Con la guerra Ivan ci conviveva da tempo: già da quando aveva 2 anni, dal 2014 la sua terra è contesa tra indipendentisti filorussi ed ucraini. Il suo cuore bramoso di musica tuttavia continua ad ardere: svolge un’intensa attività concertistica, vince numerosi premi nazionali e internazionali.

Esistono alcuni eventi, frutto di interessi politici ed economici, indifferenti alla passione di un bambino di 9 anni che sogna imbracciando una fisarmonica. E così, con l’invasione russa dell’intero territorio ucraino, la madre sceglie di lasciare casa e portare al sicuro i due figli, lontano. Il padre non può, è costretto a rimanere in patria, la legge marziale lo obbliga.

La musica però continuerà ad accompagnare il piccolo Ivan anche dopo la fuga, perché oltre alla passione, un altro fuoco gli darà calore da qui in avanti: quello della generosità. La Cooperfisa, fabbrica di fisarmoniche a Vercelli, si fa carico del loro viaggio ed accoglienza in qualità di rifugiati: assieme a madre e fratello verrà ospitato nel centro piemontese presso l’istituto di suore Figlie di Sant’Eusebio. Qui Ivan ha la possibilità di continuare i suoi studi, di continuare ad esercitarsi, a sognare e giocare tranquillo come ogni bambino della sua età.

La storia di Ivan è giunta fino a Palmi grazie alla sua docente al conservatorio di Kiev Eugenia Cherkazova. già ospite nella città reggina per una masterclass organizzata dall’Ass. CSFP del Maestro di Fisarmonica Rocco Cannizzaro.

Dal racconto della musicista, ora profuga in Polonia, è sorto spontaneo l’istinto nei docenti di IbicoLab di fare qualcosa per lui.

«Abbiamo pensato di ospitarlo a Palmi per qualche giorno – commenta Gianluca Gagliostro, uno degli insegnanti di IbicoLab – e organizzargli un concerto, come si fa con i grandi musicisti che vengono da fuori, e in quest’occasione donargli una borsa di studio in segno di affetto e vicinanza da parte di tutte quelle persone, associazioni ed attività che vorranno contribuire alla causa».

Il talentuoso Ivan, è ospite con la sua famiglia per alcuni giorni a Palmi – grazie alla grande e pronta disponibilità di Padre Giorgio Tassone – presso i locali della Parrocchia Maria ss.ma del Rosario. A Palmi Ivan ha potuto godere delle bellezze del luogo, ed ha vissuto momenti di convivialità e gioco con gli altri giovani allievi dell’associazione Ibicolab presso il Centro “Giovanni Paolo II” di Piazzale Ibico.

Il fisarmonicista ucraino si è lasciato poi scaldare il cuore dalla generosità di molti palmesi: ristoratori e titolari di bar, ad esempio, hanno offerto al piccolo musicista ottimi pasti; per non parlare poi delle donazioni anonime di soci e sostenitori di IbicoLab, grazie alle quali è stato possibile pagare le spese di viaggio. Inoltre, sia nei giorni precedenti che al termine del concerto ,è stata indetta una raccolta fondi, che a fine soggiorno verrà donata al giovane musicista che potrà utilizzare come borsa di studio.

Anche la madre del bambino è intervenuta dopo le entusiasmanti esibizioni alla sala Cardone, ringraziando per la calorosa accoglienza ricevuta.

I docenti e i ragazzi di IbicoLab, con questo concerto, vogliono lasciare a Ivan la certezza che nessuna guerra può distruggere le capacità e il talento che ognuno con sforzo e dedizione ha costruito. Perché anche quando una dirompente e precoce inclinazione rischia di essere spenta, viene alimentata dal calore umano dell’accoglienza e generosità.

«In questo momento particolare della vita di Ivan – aggiunge il maestro Daniele Ciullo – vogliamo esprimergli la fiducia di credere almeno in sé stessi e nei frutti buoni che dall’uomo possono uscire. Gli auguriamo di continuare gli studi in Italia in serenità e con profitto. E magari tornare tra non molto tempo nel suo paese arricchito delle tante esperienze che qui potrà vivere. Noi nel nostro piccolo, speriamo di lasciargli un ricordo affettuoso e di stima, coscienti che ogni gesto tenero risuona, come la vibrazione nell’aria».

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