Riceviamo e pubblichiamo:
Caro inquieto,complimenti per il nome che ti sei assegnato.
Una sana inquietudine è il viatico migliore.
Io sono inquieto già col pensiero, figuriamoci quando cerco di scrivere (smanettando, peraltro, con una tastiera poco consona alla mia formazione).
“Calabria Sconosciuta”, l’autorevole rivista di scritti inediti, mi ha concesso quattro pagine (e la copertina) per un articolo che riguarda tutti noi gioiesi.
E’ il risultato di uno studio attento (e una folgorazione) sul mito di Ippolito che ha prodotto in me stesso profonda emozione.
Ippolito è l’adorato patrono della nostra città e tale dovrà essere per sempre, ma l’anima sua è radicata ben oltre ogni… congettura.
Non posso, per ora, aggiungere altro. Dico solo che il segmento di Metopa, raffigurato in copertina, è stato ritrovato da Paolo Orsi in contrada S. Maria nel corso degli scavi del 1902 insieme ad un frammento, anch’esso esposto presso il Metropolitan museum di New York.
La rivista la si può trovare presso l’edicola del corso.
Grazie per la tua ospitalità.
Pino Sciarrone
aggiornamento del 6 gennaio 2018
Caro Inquieto, così come ti avevo anticipato, ti invio integralmente il testo dell’articolo sul mito di Ippolito pubblicato da CalabriaSconosciuta che per altro ha dedicato la copertina al reperto archeologico (uno dei tanti)ritrovato in contrada (attuale via) S. Maria a Gioia Tauro (Metauros) dall’eminente Paolo Orsi, negli scavi del 1902.
In sostanza mi permetto di affermare che i reperti suddetti appartengono al tempio di Ippolito che già nel V° sec. a. c. era venerato a Metauros!
Per leggere l’articolo integrale “Il mito di Ippolitoclicca qui