Annullata anche per Domenico Careri, imprenditore oleario di San Ferdinando, l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria con la quale gli erano stati concessi gli arresti domiciliari in sostituzione della custodia cautelare in carcere disposta dal GIP DDA nel processo “Provvidenza” riguardante la cosca Piromalli insediata sul territorio di Gioia Tauro, ma era stato confermato l’impianto accusatorio. Il provvedimento era stato impugnato dai difensori del Careri, avvocati Domenico Alvaro e Domenico Malvaso, per mancanza di motivazione in ordine alle ritenute condotte di concorso esterno in associazione mafiosa contestate al Careri ed al figlio Gioacchino, nei cui confronti la stessa ordinanza è stata annullata nei giorni scorsi dalla Corte Suprema di Cassazione.
Dopo l’articolata discussione dei difensori Malvaso e Giuseppe Alvaro in sostituzione di Domenico Alvaro, la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento del provvedimento del Tdl anche nei confronti del padre, Domenico Careri, rinviando per un nuovo esame del quadro indiziario ritenuto inadeguato a giustificare la misura cautelare.
Il Careri, che si è sempre protestato innocente, ha prodotto tramite i suoi legali una corposa documentazione, con indagini difensive, dalla quale risulta l’assoluta sua estraneità agli affari dei Piromalli. Nel caso specifico si tratta della gestione della società Madoro che negli Stati Uniti commercializzava come olio extra vergine l’olio di sansa acquistato da diversi anni dalla ditta dei Careri, anche prima dell’ingerenza di Ninello Piromalli, figlio di Pino “Facciazza”, ritenuto dagli inquirenti al vertice della cosca omonima.