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Presentato a Rosarno “Il patto del giudice” di Mimmo Gangemi

Riceviamo e Pubblichiamo:

“Il patto del giudice”, il nuovo romanzo noir di Mimmo Gangemi, è stato presentato  in anteprima nazionale a Rosarno, città alla quale l’autore si è ispirato per l’avvio della sua storia.

Ai lavori, coordinati dalla direttrice della Mediateca comunale, Carmen Lacquaniti,  hanno preso parte, oltre all’Autore, i giornalisti Arcangelo Badolati e Filippo Veltri, nonché  il sindaco  Elisabetta Tripodi, che  si è detta profondamente emozionata dal libro, per il modo in cui Gangemi ha raccontato, anche se in un romanzo e senza mai citare la città, i fatti legati alla rivolta di Rosarno del gennaio 2010.

Il reading di presentazione è stato curato dall’attore e regista Andrea Naso che ha coinvolto il  numeroso pubblico  trasportandolo, grazie alla lettura di diversi brani emblematici, all’interno della storia. Ad emozionare ancor di più i presenti, le bellissime canzoni di Nino Forestieri nelle quali è stato possibile intravedere la stessa terra “bellissima e terribile” descritta nei libri di Mimmo Gangemi.

Arcangelo Badolati nel suo seguitissimo intervento ha parlato di “opera politicamente scorretta”:  perché racconta quello che siamo, senza infingimenti e senza sottacere la verità; perché spiega quello che è accaduto veramente a Rosarno nel 2010, fuori dai soliti stereotipi e lontano dai nluoghi comuni.  “Questo di Gangemi, che in alcuni momenti mi richiama alla mente personaggi forti di Fortunato Seminara, di Corrado Alvaro e di Leonida Repaci, è uno dei libri più belli che abbia mai letto ed il suo autore va annoverato tra i più grandi scrittori calabresi”.

Per Filippo Veltri, “questa serata è la conferma che ce la possiamo fare a scucirci l’abito che ci hanno messo addosso, con un comportamento di persone serie e con le carte in regola, sull’esempio di persone come Gangemi ed il vostro sindaco”, ricordando con una punta di amarezza che “se di ‘ndrangheta si muore di antindrangheta si campa”.

Interessanti gli interventi delle due studentesse del locale liceo “R. Piria” che hanno rappresentato il punto di vista dei giovani lettori. Per Maria Rosa Scriva l’ autore ha descritto in maniera drammatica la triste realtà della ‘ndrangheta  utilizzando un linguaggio forte, realistico, talora macabro,  necessario  comprendere la tragicità dei fatti. Anche Martina Calì ha sottolineato l’efficacia dei mezzi espressivi usati per raccontare in tutte le sue sfumature una realtà impregnata di una mentalità mafiosa diffusa.

Gangemi, nelle conclusioni ha parlato del suo rapporto col personaggio principale del libro, il magistrato Alberto Lenzi e di come questi rappresenti, per certi versi, non solo ciò che egli, in quanto suo autore, è,  ma anche  ciò che vorrebbe essere.
Soffermandosi sul ruolo dei magistrati, Gangemi si è auspicato che essi smettano l’eccessivo protagonismo e ritornino, come un tempo, ad occupare una sfera superiore e più distaccata.

Gangemi ha inoltre dato notizia che tra qualche mese inizieranno le riprese di una miniserie tratta da “Il giudice meschino” e realizzata da Paola Lucisano per Raifiction, interprete principale Luca Zingaretti, diretto da Carlo Carlei.

La Mediateca di Rosarno

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